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Il 6 novembre 2023 il Governo italiano e quello albanese hanno sottoscritto un nuovo protocollo di intesa sulla gestione dei migranti tra Italia ed Albania e che prenderà avvio dal 2024. Il fulcro del protocollo prevede che l’Albania darà ospitalità ai migranti salvati dalle navi italiane nel Mar Mediterraneo attraverso due strutture che, entro la primavera del 2024, l’Italia realizzerà a proprie spese e sotto la propria giurisdizione, una nei pressi del porto di Shengjin e l’altra presso Gjader, a 20 chilometri nell’entroterra albanese: una struttura sarà di ingresso ed accoglierà i migranti salvati in mare per le procedure di sbarco e identificazione, mentre l’altra sarà una struttura di accoglienza temporanea degli stessi migranti, in realtà molto simile ad un Centro di permanenza per rimpatri (Cpr).

Le due strutture potranno ospitare un massimo di tremila persone contemporaneamente, che dovranno però essere solo maschi adulti salvati in mare e che non abbiano messo piede su suolo italiano prima di arrivare in Albania. Si tratta di un accordo ancora molto nebuloso, ma che sembra già non essere perfettamente in linea con le norme italiane ed europee sul diritto di asilo e che solleva diverse preoccupazioni in materia di diritti umani. Quali sono i rischi? Approfondisci su www.wired.it e www.repubblica.it

 

Valentina Ceccarelli

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