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“Ci sta a cuore chi cura” è il titolo di Exposanità di quest’anno. Da anni, in virtù del nostro impegno nella difesa dei diritti dei cittadini, anche in campo di tutela della salute, siamo invitati ad Exposanità, con l'obiettivo di portare argomenti innovativi e punti di vista inusuali. E noi ci adoperiamo per farlo. Il tema di quest’anno è particolarmente vicino al nostro operato degli ultimi anni.

Personalmente, una ventina di anni fa, pubblicai nel numero 0 di presS/Tmagazine, la rivista di architettura che inviavo per newsletter, la ricerca di Claudia Bonollo (immagine dell'articolo è sua), un architetto artista che con la sua opera affermava il potere curativo delle arti visive.

La ben più nota canzone di Franco Battiato, in tempi successivi, ha esaltato il concetto di cura, del prendersi cura, e lo ha divulgato al grande pubblico.

Del potere curativo dell’arte si parla fin dall’antichità. Gli antichi greci attribuivano alla commedia e alla tragedia un forte potere catartico e quindi “curativo” per gli spettatori che affievolivano le loro pene nel ridere o piangere insieme.

Filosofi, artisti e pensatori, da millenni, ragionano di questo potere che resta valido e si consolida sempre più.

Se guardiamo alla nostra quotidianità, ricorriamo ad un qualsiasi tipo di arte per svagarci o per allentare i momenti di tensione della nostra giornata. “Guardo un film così mi distraggo”, “sento un po’ di musica così mi rilasso”, “vado a vedere una mostra così godo del bello e rompo la routine quotidiana”.

Per secoli questo potere è sopravvissuto e le persone ne hanno usufruito consapevolmente o forse ancor più inconsapevolmente, ogni giorno nella routine quotidiana.

Il bello cura perché nel suo incarnarsi in espressioni artistiche da gioia ai nostri sensi, ma il bello ha anche un potere curativo quando viene usato specificamente come strumento di cura. L’arte terapia, la musico terapia sono degli esempi. Ma anche il raccontare storie per prendere coscienza di uno stato, per condividere esperienze con persone in situazioni analoghe.
Evocare stati d’animo, condividere sensazioni, esperienze, emozioni, condizioni di vita in una canzone, una storia, un’opera d’arte, un filmato, è questo il grande potere curativo dell’arte che giova a chi l’arte la fa e anche a chi ne usufruisce.

Su questa lunghezza d’onda sarà organizzata la nostra attività ad Exposanità.

immagine El Cuerpo imaginado di Claudia Bonollo

Anna Baldini

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