Secondo i recenti dati pubblicati in un rapport dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) in Italia il 28% dei bambini è obeso o in sovrappeso, e il dato per gli adulti arriva al 40%. Il 30% degli adulti è sovrappeso (ha un indice di massa corporea tra 25 e 29,9), mentre un altro 10% è obeso (indice di massa corporea superiore a 30). “L'eccesso ponderale - spiega il rapporto dell’Iss – è una caratteristica più frequente fra gli uomini rispetto alle donne (52% vs 34%), fra le persone con difficoltà economiche (52% vs 39%) e fra le persone con un basso livello di istruzione (63% fra chi ha la licenza elementare vs 32% fra i laureati)”.
Il peso tende ad aumentare con l’età: problemi riguardano il 27% dei 18-34enni e salgono progressivamente al 53% dopo i 50 anni per raggiungere il 58% fra i 65-74enni e poi ridursi dopo i 75 anni fino al 46% sopra agli 85 anni.
Un’attenzione particolare va rivolta ai bambini. Anche nei casi meno gravi il sovrappeso può provocare complicanze metaboliche già in età pediatrica, compromettendo la qualità di vita e aumentando il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e ipertensione.
In occasione della giornata mondiale dell’obesità, celebrata il 4 marzo scorso, i pediatri dell’ospedale romano Bambino Gesù hanno diffuso delle regole e consigli per i genitori. L'obesità infantile ha cause diverse: familiarità, sedentarietà e cattive abitudini alimentari. Per affrontarla servono educazione alimentare, attività fisica e, nei casi più complessi, trattamenti farmacologici o chirurgici.