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Un’ordinanza importante quella assunta dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione lo scorso 6 marzo, e riferita al ricorso presentato da un cittadino eritreo che, come altri, aveva chiesto il risarcimento per la restrizione arbitraria della libertà personale subita nell’agosto 2018 a bordo della nave della Guardia Costiera italiana U.Diciotti. Dopo due rigetti nei precedenti gradi di giudizio, la Corte di Cassazione ha invece cassato e rinviato alla Corte di Appello il riesame dell’istanza del risarcimento il cui esito si attende nei prossimi mesi.

Con l’ordinanza, la Corte ha stabilito che il trattenimento prolungato dei migranti per dieci giorni, senza alcun provvedimento amministrativo o giudiziario, ha costituito una violazione dell’art. 13 della Costituzione italiana e delle norme internazionali sul soccorso in mare e che, dunque, nessuna decisione politica può giustificare la violazione dei diritti fondamentali. Approfondisci

Valentina Ceccarelli

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