Due ordinanze firmate dal consigliere di turno della Corte d’Appello di Lecce sollevano una nuova questione di legittima costituzionale sull’ultimo Decreto flussi adottato dal Governo e convertito in legge a dicembre scorso.
Il giudizio su due ricorrenti - un cittadino marocchino e uno tunisino - per i quali la questura di Brindisi ha chiesto la proroga del trattenimento nel Cpr di Restinco è stato sospeso sostanzialmente per quattro ragioni che ora dovranno essere vagliate dai giudici della Corte costituzionale: la compressione del diritto alla difesa, la mancanza dei requisiti di necessità e urgenza propri di ogni decreto legge, la mancanza di specializzazione del giudicante su un tema così complesso e la possibile violazione dell’articolo 3 della Costituzione, quello che stabilisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”. Approfondisci