Il web svolge un ruolo sempre più centrale nella vita dei giovani e la sfida da affrontare è duplice: da un lato garantire ai ragazzi un ambiente sicuro, dall’altro non privarli delle straordinarie opportunità educative e culturali che la rete offre. In questo quadro, la Commissione europea ha pubblicato un “blueprint” per la verifica dell’età e nuove linee guida sulla protezione dei minori online, strumenti previsti dal Digital Services Act (DSA), che ha tra i suoi obiettivi principali proprio la tutela dei minori. Il blueprint si basa sulle specifiche del Portafoglio europeo di identità digitale (EUDI Wallet) e si presenta come una soluzione software con tutte le specifiche tecniche necessarie a garantire un metodo di verifica dell’età accessibile, interoperabile, sicuro e rispettoso della privacy. Grazie all’armonizzazione a livello UE, le piattaforme online potranno applicare restrizioni di età in modo uniforme in tutti gli Stati membri. Le soluzioni potranno essere disponibili come app autonome scaricabili dagli store o integrate direttamente nell’EUDI Wallet.
Oltre alle specifiche tecniche, il modello europeo include codice sorgente già pronto, che gli Stati membri potranno adattare ai propri contesti nazionali senza compromettere le garanzie di riservatezza. Questa scelta riduce il lavoro per gli operatori dei servizi e accelera lo sviluppo di soluzioni conformi.
Gli utenti, ad esempio, potranno dimostrare di avere più di 18 anni per accedere a contenuti riservati agli adulti (pornografia, gioco d’azzardo) senza rivelare altri dati personali, in pieno rispetto dei diritti alla protezione dei dati.
Il sistema di verifica dell’età è basato sulle stesse specifiche dei portafogli digitali europei (EUDI Wallets), che saranno disponibili in tutti gli Stati membri entro il 2026. La sua implementazione rientra nel quadro normativo definito dal regolamento sull’identità digitale europea, che aggiorna il regolamento eIDAS del 2014.
Il blueprint sarà testato e migliorato con la collaborazione di Stati membri, piattaforme online e utenti finali. I primi Paesi a sperimentare la soluzione sono Danimarca, Francia, Grecia, Italia e Spagna, con l’obiettivo di lanciare a breve le proprie app nazionali di verifica dell’età.





