Su l’Espresso è stato pubblicato un servizio dedicato al terremoto che ha colpito il Centro Italia lo scorso agosto per tracciare un primo bilancio, a distanza di un mese, sulla ricostruzione. Secondo i dati raccolti, il dopo-terremoto 2016 ha già imboccato la strada lastricata d’oro che aveva guidato l’emergenza a L’Aquila nel 2009: cioè la via dello spreco, con un dispendio notevole di soldi pubblici e senza reali benefici per la popolazione.
Perché le case provvisorie costano più di tutti gli edifici della zona e la Protezione civile ha un modello che favorisce lo sperpero. Continua a leggere su www.espresso.repubblica.it