C'è un legame strettissimo tra la diffusione di pandemie e le dimensioni della perdita di natura. Il nesso, già dimostrato in recenti studi, trova un'altra conferma in un nuovo report del WWF Italia, dal titolo "Pandemie, l’effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi - Tutelare la salute umana conservando la biodiversità", che prova a mettere in evidenza alcuni degli effetti più devastanti delle azioni dell’uomo, focalizzando l'attenzione su alcune malattie che hanno un forte impatto, oltre che sulla salute delle persone, anche sull’economia e sui rapporti sociali.
Virus, batteri e altri microrganismi che nella maggior parte dei casi sono innocui, se non addirittura essenziali per gli ecosistemi e l’uomo, negli ultimi vent'anni sono stati causa di epidemie globali. Non sembra essere differente il caso di Covid-19, la malattia dovuta alla diffusione del virus Sars-CoV-2 che medici e scienziati di tutto il mondo stanno ancora studiando per capire come debellarlo.
Si tratta di un nuovo ceppo di coronavirus, famiglia di virus diffusi in molte specie animali, inclusi uccelli e mammiferi tra cui l’uomo, ma diverso ma tutti quelli che in precedenza avevano colpito gli esseri umani.
L’OMS ha identificato il nome della malattia in CoVID-19 (abbreviazione per COronaVIrus Disease-2019) mentre la Commissione Internazionale per la Tassonomia dei Virus ha assegnato al virus che causa questa malattia il nome definitivo SARS-CoV-2 (Sindrome Respiratoria Acuta Grave - Coronavirus 2). Si tratta, infatti, di un virus simile a quello della SARS, ma più contagioso e meno letale.
La comparsa di nuovi virus patogeni per l’uomo, prima circolanti solo in altre specie animali, è un fenomeno conosciuto come “spillover”, titolo di un libro di successo del giornalista scientifico USA David Quammen (2012) che racconta come alla base di epidemie come l'ebola ci sia la distruzione degli ecosistemi, in particolare quelli forestali, i più complessi e ricchi di biodiversità. Spillover significa “salto interspecifico”, il momento in cui un patogeno passa da una specie ospite a un’altra, in questo caso da animale a uomo, e si pensa che proprio questo fenomeno sia alla base anche dell’origine del nuovo coronavirus.
Il rapporto WWF indica come spesso infatti le "zoonosi", ovvero le malattie trasmesse dagli animali all'uomo (esattamente come il Covid-19), sono direttamente collegati a comportamenti errati da parte dell'uomo, tra cui il commercio illegale o non controllato di specie selvatiche e, più in generale, l’impatto dell'uomo sugli ecosistemi naturali.