Google, il motore di ricerca che tutti noi utilizziamo, è stato multato dalla Commissione Europea per abuso di posizione dominante. La posizione dominante di per se non è un illecito. Se non curante delle regole UE in materia di concorrenza, lo diventa.
I fatti di cui Google si è resa colpevole coprono un arco temporale di ben dieci anni. A giudizio della Commissione Europea, ai milioni di siti web cui Google offre un sistema di ricerca interno per consentire ai lettori di trovare i contenuti pubblicitari o le cose in archivio, è stato impedito di inserire annunci pubblicitari gestiti da altre aziende. Così facendo, Google permetteva solamente di riservare gli spazi più in vista alle pubblicità gestite dalla stessa società americana.
La multa di oggi è solo l’ultima di una serie di provvedimenti assunti dalla Commissione europea contro Google.
Nel giugno del 2017, l’azienda era stata multata per 2,42 miliardi di euro per abuso di posizione dominante nel settore dei motori di ricerca per lo shopping online. Nel luglio del 2018, la Commissione ha multato Google per 4,34 miliardi di euro per pratiche che avevano permesso all’azienda di rafforzare la propria posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi per smartphone con il suo Android, a scapito dei concorrenti.