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Il progetto ENGAGE – Engage Society for Risk Awareness and Resilience, finanziato nell’ambito del Programma europeo per la Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020 e coordinato dall’istituto di ricerca norvegese SINTEF, affronta la ricerca e l'innovazione sulla resilienza come capacità intrinseca della società di adeguare il proprio funzionamento durante gli eventi avversi di cambiamento e sostenere attivamente le operazioni prima, durante e dopo i disastri.

I disastri naturali e provocati dall'uomo ci ricordano che la capacità delle società di adattarsi e prosperare dipende dall'azione collettiva. Le attuali conoscenze, strategie e metodi per la governance del rischio sociale sono in larga misura concentrati sugli sforzi delle autorità pubbliche per proteggere i cittadini dai danni e garantire la continuità nelle funzioni sociali vitali.

Questo progetto intende fornire soluzioni per sostenere l'impegno di cittadini, comunità e autorità in un approccio integrato, partendo dalle conoscenze, capacità e dal capitale sociale esistente a tutti i livelli della società.

Il ruolo di Cittadinanzattiva

Da tempo le grandi trasformazioni ambientali e climatiche (ma anche economiche e sociali) hanno reso evidente che nei prossimi decenni molte saranno le sfide che le società europee saranno chiamate a raccogliere per mitigare gli effetti negativi determinati da eventi avversi repentini e dai forti impatti sociali. La stessa pandemia da Covid-19, attualmente in atto, ha evidenziato la necessità di rafforzare la capacità delle società di essere resilienti quando questo tipo di eventi si verificano. Cittadinanzattiva, animata dallo spirito che da sempre la porta ad essere in prima linea nella tutela dei diritti dei cittadini e nello stimolo a che la loro partecipazione sia ampia e effettiva nei molteplici modi in cui la vita democratica si concretizza ogni giorno, ha aderito al progetto ENGAGE conscia di quanto il nostro Paese, caratterizzato da spiccate fragilità particolarmente evidenti ai più per quanto riguarda il piano sismico e l’assetto idrogeologico, possa al contempo beneficiare dell’esperienza e dei risultati del progetto ma ancora prima portare un grande contributo per lo studio per le migliori soluzioni da offrire alle società europee per rendere le loro comunità più pronte a fronteggiare gli eventi avversi di cambiamento e perciò più sicure.

In particolar modo questo avverrà rendendo disponibile l’esperienza delle comunità e degli addetti alle operazioni di emergenza del terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009 e stimolando un  ruolo attivo di cittadini, organizzazioni e autorità pubbliche che saranno chiamate a partecipare alla Comunità di conoscenza e di pratica (KI-COP) promossa dal progetto per validare e condividere le soluzioni individuate.

Scopri il progetto.

Redazione Online

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