La salute rappresenta un diritto universale e fondamentale che deve essere garantito a tutti, a maggior ragione alle persone che vivono in condizioni di restrizione all’interno degli istituti penitenziari e che vedono limitata la propria libertà. Con il passaggio delle competenze dal Servizio sanitario nazionale alle Regioni, il sistema dell’assistenza penitenziaria si è trasformato, ma nessuno oggi ha contezza di come venga condotto sul territorio nazionale: mancano i contratti di lavoro, mancano le definizioni dei ruoli e delle competenze.
A fronte di queste criticità, la Fimmg (Federazione italiana dei Medici di Medicina Generale) e la Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) richiamano l’attenzione sul problema della salute dei detenuti e rilanciano un appello perché si apra immediatamente un confronto con il Ministero della Giustizia rispetto ai fabbisogni dell’area della Medicina Penitenziaria, considerata la particolarità della popolazione assistita, privata dalla libertà di scelta individuale ma non del diritto costituzionale alla tutela della salute. Approfondisci