La comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, ha deciso di forzare il divieto di ingresso nelle acque territoriali con l’intenzione di far sbarcare a terra i 42 migranti soccorsi al largo della Libia, dopo aver vagato in mare per quasi due settimane. La situazione di “stremo” dei migranti a bordo è ormai insostenibile, ma la forzatura del blocco potrebbe costarle una multa da 10 mila a 50 mila euro e il sequestro dell’imbarcazione. L’ingresso le era stato vietato dal Viminale in base alle norme contenute nel cosiddetto “Decreto sicurezza bis”.
La nave della Ong tedesca si era anche rivolta nei giorni scorsi anche alla Corte di Strasburgo per chiedere di consentire lo sbarco, ma il ricorso è stato respinto: la CEDU ha deciso di non imporre misure provvisorie per sospendere il Decreto sicurezza bis, ma ha comunque indicato al governo italiano di continuare a fornire tutta l’assistenza necessaria alle persone in situazione di vulnerabilità a causa dell’età o dello stato di salute che si trovano a bordo della nave. Al momento, dunque, dopo l’ingresso in acque italiane, la Sea Watch 3 è ancora ferma davanti al porto di Lampedusa, al centro di un braccio di ferro con il governo italiano. Approfondisci su www.ansa.it
Nei giorni scorsi, 50 associazioni ed organizzazioni civiche, fra cui Cittadinanzattiva, avevano scritto al Premier Conte perchè fosse autorizzato lo sbarco. Leggi su Vita.it