È passato già un lungo anno da quell’8 febbraio del 2020, quando Patrick Zaki, il giovane studente e attivista dei diritti umani, è stato arrestato in Egitto mentre era diretto a Mansoura, la sua città natale, per incontrare la sua famiglia. Zaki si trova ancora in stato di detenzione preventiva fino a data da destinarsi, perché ingiustamente accusato di propaganda sovversiva. Da allora le autorità egiziane continuano a rimandare la data del suo processo: Patrick rischia fino a 25 anni di carcere perché, secondo le autorità egiziane, avrebbe utilizzato i social network per minare l’ordine sociale e la sicurezza pubblica per aver istigato alla violenza e al terrorismo.
Accuse del tutto infondate ed ingiuste perché Zaki è da sempre impegnato sui temi dei diritti umani, dell’uguaglianza di genere e dei diritti delle donne. Ma ora si trova rinchiuso in carcere, in condizioni al limite, in perenne attesa di giustizia e libertà. Lo conosciamo meglio, attraverso questo mini documentario che dà voce alle persone che da un anno lottano per la sua liberazione