D'intesa con il Ministero della Salute si è deciso che la somministrazione dei vaccini nelle carceri procederà parallelamente a quella destinata alle categorie “prioritarie”. Il piano vaccinale, dunque, non si ferma e interesserà il personale della polizia penitenziaria e i detenuti negli istituti penitenziari non ancora sottoposti alla prima somministrazione, tenendo in considerazione anche il personale amministrativo che opera in presenza. Mettere in sicurezza le strutture penitenziarie e le persone ristrette in luoghi per definizione chiusi, estremamente sovraffollati ed a maggior rischio di contagio e diffusione del virus, rappresenta una priorità: ad oggi sono 737 i casi tra i detenuti, 478 gli agenti di polizia penitenziaria e 41 gli addetti alle funzioni centrali colpiti dal Covid.