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Approvata a marzo dalla Camera, la legge delega sulla riforma del processo civile ad oggi non ha ancora avviato il suo iter al Senato. All’interno della riforma c’è una parte che riguarda la giustizia minorile, fiore all’occhiello dell’Italia, e dei Tribunali per i Minorenni. L’ipotizzato passaggio dal Tribunale dei Minorenni al nuovo Tribunale per la Famiglia, che doveva riunire tutte le competenze sui minori, è divenuta invece l’abolizione del Tribunale per i Minorenni, in favore di nuove sezioni specializzate all’interno della giustizia ordinaria.

Ma dagli operatori del settore (magistrati, magistrati minorili, avvocati minorili, ordine degli assistenti sociali, ordine degli psicologi) e da tutte le organizzazioni che compongono il Gruppo CRC, il network composto da 90 associazioni che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese - tra cui anche Cittadinanzattiva -  la riforma viene vista come un rischio certo alla perdita secca di specializzazione. Ma sembra che qualcosa si stia muovendo: il sottosegretario alla Giustizia nel corso di un convegno tenutosi al Senato ha infatti dichiarato che verrà istituito un tavolo di confronto aperto alle associazioni interessate per esaltare i punti di forza ed arrivare a superare le criticità del disegno di legge. Approfondisci

Valentina Ceccarelli

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