Ennesima condanna per l’Italia da parte dell'Europa, questa volta bacchettata dalla Corte di giustizia per inadempienza nei confronti della direttiva Ue che stabilisce l’erogazione di un indennizzo equo ed adeguato per le vittime transfrontaliere di reati violenti.
La norma, in particolare, stabilisce che i cittadini dell’Unione, anche quando non si trovano nel proprio stato di residenza, abbiano diritto ad un risarcimento adeguato nel caso subiscano un reato doloso violento (gravi aggressioni di natura sessuale, l’omicidio, le lesioni gravi) e che tale somma debba essere erogata dal Paese in cui si verifica l’atto, in virtù di un sistema di indennizzo garantito per tutte le vittime transfrontaliere. Lo scopo della normativa è di tutelare la libera circolazione dei cittadini Ue all’interno dell’Unione e di impedire che si verifichino discriminazioni in base alla cittadinanza. Ma l’Italia sembra non aver provveduto alla creazione di tale sistema e, per questo, è stata accusata dalla Corte UE per inadempienza della direttiva. Approfondisci