Il decreto Sostegni bis ad agosto scorso ha stanziato 350milioni di euro per "interventi di manutenzione" che garantissero l’avvio dell’anno 2021/2022 in sicurezza. Ma gli istituti non hanno puntato sulla sostituzione degli impianti. Due sole eccezioni: Emilia-Romagna e Marche. Adriana Bizzarri, coordinatrice scuola di Cittadinanzattiva, spiega così in una intervista al Fatto Quotidiano: "Il Decreto ripartizione che ha assegnato 350 milioni di euro alle scuole prevedeva l’acquisto di “strumenti per l’aerazione”, ma tale destinazione d’uso non è specificata nel Disegno Legge 73/2021 che fa riferimento solo a interventi di piccola manutenzione. Di conseguenza, aerazione e ventilazione sono affidate al ‘protocollo’ finestre aperte”. Risultato? “Di fatto non si tratta di interventi sistematici e il protocollo finestre aperte è sottoposto a troppe variabili, la cui applicazione ricade ancora una volta sul personale scolastico e sui dirigenti".
La conseguenza è che le scuole che hanno acquistato apparecchi per l’aerazione sono poche, perché gli impianti hanno bisogno di manutenzione e i dirigenti hanno nella maggior parte dei casi preferito investire i fondi su altro. Tuttavia Cittadinanzattiva ritiene questi impianti utili: “Crediamo che possano essere un investimento importante non solo per la fase pandemica, ma anche per il futuro, se pensiamo che molti ragazzi denunciano da anni di studiare in classi o troppo calde o troppo fredde. Chiediamo che il ministero dell’Istruzione (di concerto con quello della Salute) acquisisca e renda noti i dati su quante scuole hanno già acquistato apparecchi per una idonea aerazione e ventilazione in tutti gli spazi didattici, e incentivi le scuole sprovviste a dotarsene”.
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