Solleciti telefonici e digitali insistenti e ripetuti, visite domiciliari anche ai vicini di casa o al datore di lavoro, minaccia di azioni legali: il consumatore di fronte a tutto questo era indotto a pagare i crediti che gli venivano richiesti anche se oggetto di contestazione o con problemi di prescrizione. “Indebito coindizionamento”, dice l’Antitrust, che ha multato la società di recupero crediti Recus Spa per 500 mila euro.
“Pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive”, spiega l’Autorità. Pratiche commerciali scorrette sono quelle che, secondo l’Antitrust, la società Recus “ha messo in atto autonomamente per recuperare vari crediti a favore di società in prevalenza fornitrici di utenze domestiche (energia elettrica, gas, telefonia fissa).
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