Noi italiani siamo molto interessati ai temi della sicurezza alimentare, intesa come rischi connessi al mangiare un alimento. Gli ultimi dati forniti da Eurobarometro sulla food safety (settembre 2025) ci raccontano che questo tema viene indicato da noi consumatori tra gli aspetti più rilevanti quando si acquistano alimenti (55% dei casi, contro il 46% della media europea). A fronte di questo interesse dichiarato e dell’importanza percepita del tema, purtroppo, ne mostriamo una scarsa conoscenza, rivelandoci meno informati rispetto ai consumatori europei. Il campione italiano si colloca infatti al di sotto della media UE in termini di consapevolezza degli argomenti relativi alla sicurezza alimentare. A questo dato di Eurobarometro si aggiunge, purtroppo, anche lo scarso interesse mostrato nei confronti delle informazioni contenute in etichetta (come da noi rilevato in una recente indagine di maggio 2025) che sono invece fondamentali per garantire il corretto consumo e la corretta conservazione degli alimenti. Purtroppo solo il 20% dei consumatori le legge regolarmente.
Come è garantita la sicurezza di quello che mangiamo?
È fondamentale garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari per tutelare la salute del consumatore finale. A riguardo giova ricordare che l’Italia, e l’UE in generale, possono contare su un robusto meccanismo di allerta rapido in caso di commercializzazione di prodotti contaminati e quindi rischiosi per la salute dei consumatori. Abbiamo uno degli standard di sicurezza alimentare più elevati al mondo.
Gli operatori del settore alimentare hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti commercializzati e di ritirare il prodotto dal mercato. Se il prodotto è già stato venduto al consumatore, è previsto l’obbligo di provvedere al richiamo informando i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e pubblicando il richiamo nella specifica area “Avvisi e richiami di prodotti alimentari” sul sito del Ministero della Salute, accessibile a tutti.
I richiami possono avvenire per diverse tipologie di rischio ad esempio quello chimico (nel caso siano presenti sostanze dannose), microbiologico (ne è un esempio la contaminazione da botulino), fisico (ad esempio la presenza di corpi estrani), ecc.
Attenzione però: la sicurezza di quello che mangiamo non è solo responsabilità di chi produce e rende disponibili gli alimenti, ma anche, e spesso principalmente, del consumatore che svolge un ruolo strategico, non solo nel prestare attenzione ad avvisi e richiami, ma anche in quanto è a lui che spetta la preparazione domestica del cibo e la sua conservazione.
I momenti fondamentali in cui il consumatore svolge un ruolo attivo nel ridurre il rischio di contaminazioni sono l’acquisto, che deve avvenire da fornitori sicuri, l’adeguato trasporto, ad esempio in borse termiche se si tratta di deperibili, la preparazione e la conservazione dei cibi secondo il rispetto delle norme igieniche e di quanto indicato in etichetta (es. data di scadenza, la modalità di conservazione e le modalità d’uso).
Alcuni consigli e dove approfondire
L’intossicazione causata da alimenti o bevande contaminati da batteri, virus o parassiti è tra le principali preoccupazioni dei consumatori italiani (39% - dati Eurobarometro 2025). Riguardo tale preoccupazione, a beneficio dei consumatori, si propone una sintesi di alcuni dei consigli formulati dal CREA (Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari) per mangiare sano e in sicurezza:
- seguire le prescrizioni della dieta mediterranea che, nel suo bilanciamento degli alimenti, garantisce un corretto apporto di nutrienti;
- evitare il consumo di alimenti crudi o poco cotti. Questo vale in particolar modo per anziani, donne in gravidanza e bambini;
- prestare attenzione alle conserve casalinghe, specialmente quelle sott’olio, poiché devo rispettare scrupolose norme igieniche. In caso di dubbio, non assaggiare!
- non scongelare gli alimenti a temperatura ambiente ma in frigo, lentamente, oppure al microonde, cuocendoli subito dopo;
- evita il contatto tra alimenti cotti e crudi, sia in frigorifero che fuori.
Come ricorda l’Istituto Superiore di Sanità le infezioni alimentari più note sono quelle causate da batteri quali Campylobacter, che si trova soprattutto nelle carni di volatili e pollame, che quindi dovrebbero sempre essere ben cotti; Salmonella, che si trova negli intestini di rettili, uccelli e mammiferi. In soggetti immunodepressi può causare condizioni anche molto serie; i ceppi di Escherichia coli che sono patogeni enterici che producono una potente tossina responsabile di gravi forme morbose nell’uomo; Clostridium botulinum che produce una tossina in grado di causare una paralisi mortale nel giro di 24-36 ore.
Per maggiori informazioni e o approfondimenti si rimanda a www.epicentro.iss.it
Seguendo questo link è possibile accedere a spiegazioni chiare a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sulle varie tossinfezioni alimentari
Per saperne di più sulla campagna e per accedere ad altri contenuti, visita la pagina





