In questi mesi l’emergenza sanitaria scatenata dal COVID-19 ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario nazionale, con un’inevitabile ricaduta su tutte quelle visite ambulatoriali e quegli interventi chirurgici, ritenuti “differibili”, in base alla classificazione fornita dal “Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa” e alle linee Guida emesse dal Ministero della Salute per la gestione delle urgenze anche durante la pandemia.
Da maggio però, con l’avvio della cosiddetta “Fase 3”, sono state emanate nuove “linee guida” per consentire la ripartenza, con le dovute precauzioni del caso, dell’ordinaria assistenza per tutti coloro che si sono visti rinviare prestazioni a causa del COVID, per i malati cronici e per coloro che devono effettuare delle visite e/o degli esami specialistici di approfondimento.
Andiamo quindi ad analizzare le novità introdotte per quanto concerne i vari aspetti della prenotazione, delle modalità e dei tempi di attesa, sia per quanto riguarda i nuovi appuntamenti che per quelli rinviati durante l’emergenza COVID, premettendo necessariamente che, nonostante la normativa in larga parte comune, possono riscontrarsi alcune differenze tra le varie Asl e gli ospedali nelle diverse Regioni.
Prenotazioni e pagamenti: come evitare code e assembramenti
Il Ministero della Salute, per fare in modo di evitare possibili assembramenti nelle sale d’attesa e lunghe code agli sportelli del CUP, si è prodigato nel raccomandare l’utilizzo di modalità telefoniche/telematiche, ossia “da remoto”, sia per quanto riguarda la gestione delle prenotazioni che per il pagamento del ticket.
È quindi consigliabile telefonare o consultare il CUP online sul sito dell’Asl o della Regione di residenza, prima di recarsi in ambulatorio o in ospedale. Sarà poi compito delle varie strutture ospedaliere e ambulatoriali regolare gli accessi del pubblico, in modo da garantire la sicurezza e il rispetto delle norme di distanziamento per tutti coloro che dovranno recarsi presso le strutture sanitarie.
Una volta ottenute le informazioni sull'inserimento in lista d'attesa per la prestazione interessata, si viene solitamente contattati qualche giorno prima della data stabilita per confermare la propria presenza e per ottenere informazioni aggiuntive sul luogo e orario. Se si è impossibilitati ad effettuare la prestazione è bene notificarlo immediatamente e, al massimo, 24 ore prima al CUP (Regionale, della ASL o della Struttura), per evitare di doverla comunque pagare. Si segnala inoltre che, anche per quanto riguarda i Centri di Prelievo del sangue, è stato previsto che l’accesso alle suddette strutture possa effettuarsi solo a seguito di una prenotazione telefonica/telematica.
Operazione annullata durante l’emergenza COVID: come comportarsi
Il Ministero della Salute ha emanato diversi protocolli, in base all’urgenza dell’intervento stesso. Ovviamente è stato previsto che tutte le operazioni urgenti, oncologiche e con codice “A” (ossia da eseguire entro 30 giorni), abbiano la priorità rispetto agli altri interventi in sede di riprogrammazione; per quanto concerne le altre classi di priorità, ossia i codici “B” (da eseguire entro 60 giorni), “C” (da eseguire entro 180 giorni) e “D” (da eseguire entro 12 mesi), è stata raccomandata la scelta di una riprogrammazione scaglionata sia in base alle suddette classi che in base alla valutazione singola delle condizioni cliniche del paziente.
Una volta che si verrà contattati per l’intervento, stando alle nostre esperienze dirette, si dovrà osservare un periodo di limitazione dei contatti sociali nelle settimane precedenti all’intervento e, qualche giorno prima dell’effettivo ricovero, si verrà contattati per effettuare il tampone faringeo presso la struttura nella quale avverrà l’intervento, senza bisogno di scendere dal proprio veicolo.
Misure di prevenzione: le nuove regole da osservare nelle strutture
Con la fine del lockdown e il ritorno alla normalità di tutte le attività quotidiane sono state emanate specifiche misure di prevenzione che sia i privati cittadini che tutte le varie strutture, anche sanitarie, devono rispettare per prevenire una nuova diffusione del contagio (consulta la nostra Guida COVID).
Per quanto riguarda le strutture ospedaliere, siano esse private o pubbliche, le linee guida del Ministero prevedono:
- controlli agli ingressi nelle strutture, con misurazione della temperatura tramite il termo scanner e igienizzazione delle mani tramite gel igienizzante, e obbligo di indossare la mascherina all’interno delle varie sale e ambulatori;
- divieto di ingresso per gli accompagnatori, sia per quanto riguarda il pronto soccorso che per quanto concerne le sale d’attesa, salvo i casi nei quali lo siano di minori, persone non autosufficienti e/o con difficoltà linguistiche;
- gli aggiornamenti sulla salute dei propri cari, a seguito dell’intervento, devono essere forniti telefonicamente, in modo da evitare che vi siano assembramenti di parenti e/o familiari nella struttura ospedaliera;
- mantenimento dei cosiddetti “percorsi separati”, organizzati durante la pandemia, per dividere i pazienti non infetti, da quelli che presentano sintomi riconducibili al COVID.
Misure di prevenzione: le nuove regole da osservare negli ambulatori
Anche per quanto riguarda le visite, sia quelle da effettuare in ambulatorio che quelle a domicilio, il Ministero ha prodotto specifiche linee guida.
Innanzitutto, per impedire il verificarsi delle tipiche situazioni nelle quali ci si ritrovava in sale d’attesa iper-affollate ad attendere per ore il proprio turno, la visita ambulatoriale deve essere necessariamente prenotata telefonicamente tramite il proprio medico di famiglia che, durante la conversazione, eseguirà già una prima valutazione dei sintomi del paziente. È stato altresì consigliato, quando possibile, di risolvere i casi sia tramite il suddetto consulto telefonico o attraverso l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico, nel caso in cui vi sia la necessità di far analizzare i risultati degli esami effettuati o per ricevere le ricette con la prescrizione di farmaci e/o ulteriori visite ed esami.
Le prescrizioni farmaceutiche, almeno fino al 31 luglio, potranno poi essere inviate tramite posta elettronica, sms o WhatsApp al paziente, in modo che possa recarsi in farmacia senza dover necessariamente recarsi a ritirare la ricetta cartacea.
Se al termine del consulto telefonico verrà invece confermata la necessità di una visita in presenza, anche in questo caso valgono le regole precedenti: obbligatorietà di accesso all’ambulatorio con la mascherina; igienizzazione delle mani e rispetto delle misure di distanziamento sociale con gli altri pazienti eventualmente in attesa.
Raccomandazioni finali e consigli utili
Per constatare come procederà la ripresa delle visite e degli interventi rinviati a causa del COVID sul territorio nazionale, avremmo bisogno di tempo. I primi segnali, che ci arrivano dai nostri volontari sul territorio, ci raccontano di un avvio “in salita”, con ritardi nelle aperture e nell’erogazione dei servizi, soprattutto per i pazienti cronici, anche in regioni colpite in misura minore dal COVID, come la Sardegna e il Molise. In altre invece, come il Trentino-Alto Adige e le Marche, ci viene segnalato come risulti impossibile prenotare nuove visite od esami a causa di liste ancora bloccate, dovendo smaltire copiosi arretrati, o per mancata risposta da parte dei CUP.
Cittadinanzattiva sta raccogliendo le segnalazioni dei cittadini sulle liste di attesa. Se volete aiutarci a verificare cosa sta succedendo nelle varie Regioni, o se avete delle segnalazioni da fare in caso di disservizi o disagi riscontrati, scriveteci al seguente indirizzo mail:
Nell’attesa di capire come si evolverà la situazione nei prossimi mesi, ciò che possiamo fare è ricordarvi le nostre raccomandazioni:
- prima di svolgere esami specialistiche o visite ambulatoriali. Contattate telefonicamente o via email le strutture sanitarie, in modo da potervi poi recare in sicurezza presso le strutture;
- munitevi sempre di mascherina e rispettate le norme di distanziamento fisico presso ambulatori e studi medici;
- ricordatevi che l’accesso al Pronto Soccorso, o nelle sale d’attesa, è vietato per gli accompagnatori, a meno che il paziente sia un minore o una persona non autosufficiente;
- ricordatevi altresì che non è prevista la sosta prolungata, da parte dell’accompagnatore e dei parenti o familiari vari, in attesa che l’intervento abbia termine;
- munitevi di un indirizzo di posta elettronica, o di uno smartphone, per poter ricevere eventuali prescrizioni del vostro medico curante, senza bisogno di recarvi a ritirarle presso lo studio;
- monitorate le pagine web delle Asl della vostra Regione di residenza per essere prontamente a conoscenza di eventuali limitazioni aggiuntive rispetto alle modalità di accesso alle varie strutture, compresi i Centri di Prelievo del sangue, come quelle previste da Emilia-Romagna e Liguria che, fino al 30 settembre, prevedono la sospensione dell’accesso diretto;
- nel caso si riscontrino abusi, mancanza di informazioni o eccessivi tempi di attesa rispetto a quanto previsto dal “Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa”, è prevista la possibilità di segnalare tali disagi direttamente alla Direzione Sanitaria, in quanto responsabile e garante della procedura, oppure contattando l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico), in maniera formale o informale, tramite raccomandata a/r o tramite PEC;
- ricordatevi inoltre che i tempi di attesa per le visite e gli esami specialistici variano in base al codice previsto dal “Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa”, e si distinguono in base alla tipologia di prestazione.
Per le visite e gli esami specialistici si ha: codice “U” per “Urgente, con prestazione da erogare entro 72 ore; codice “B” per “Breve”, da erogare entro 10 giorni; codice “D” per “Differibile”, da erogare entro 30 giorni se si tratta di visita o entro 60 giorni se si tratta di esame; codice “P” per “Programmabile”, da erogare entro 120 giorni.
Per quanto riguarda gli eventi chirurgici, invece, esistono le seguenti priorità: codice “A”, attesa massima 30 giorni; codice “B”, attesa massima 60 giorni; codice “C”, attesa massima 180 giorni; codice “D”, attesa massima 12 mesi. - è possibile consultare le linee guida complete emanate dal Ministero della Salute, per quanto concerne la riattivazione delle attività programmate considerate differibili, al seguente indirizzo: “Linee Guida Complete - Ministero della Salute”
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