Piena partecipazione dei cittadini, a partire dai più giovani, nella costruzione delle politiche pubbliche, a cominciare dalla definizione ed attuazione del PNRR, una transizione ecologica che assicuri salute e benessere ai cittadini, il pieno rafforzamento della assistenza territoriale, un investimento politico ed economico nella fascia educativa 0/6 anni.
Sono questi i principali auspici che Cittadinanzattiva rivolge al neo Governo e al Presidente Draghi al quale “auguriamo buon lavoro ed esprimiamo vivo apprezzamento per le scelte di campo e le priorità indicate nel suo discorso al Parlamento”.
Abbiamo apprezzato il passaggio in cui il Presidente Draghi, rivolgendosi al Parlamento, afferma che il progresso di una nazione si costruisce non solo a partire da fattori economici, ma anche grazie alla fiducia dei cittadini nelle istituzioni, e per questo auspichiamo che, nel dettagliare le linee programmatiche e nella loro successiva attuazione, questa fiducia si voglia costruire non solo attraverso una costante attività di informazione, che pure è necessaria, ma anche attraverso un metodo di governo inclusivo e aperto alla partecipazione nella costruzione delle politiche pubbliche. Una partecipazione e un coinvolgimento da estendersi ai giovani che, per la prima volta e in modo così netto, sono stati messi al centro dell’attenzione pubblica come i soggetti che più hanno sofferto le conseguenze della pandemia, e che da troppo tempo sono ai margini dell’agenda politica. Ci auguriamo che questo Governo voglia renderli finalmente protagonisti delle scelte che li riguardano e “co-progettisti” degli interventi a loro rivolti, con l’offerta di tutte le opportunità necessarie per costruirsi il futuro che desiderano in un Paese che sia, come dice il Presidente Draghi, “capace di realizzare i loro sogni”.
Sulle scelte di campo, sposiamo la volontà di rafforzare l’impronta europeista del nostro Paese, in un’ottica di potenziamento della sovranità condivisa e della costruzione di un bilancio pubblico comune che sostenga gli Stati membri nei momenti di difficoltà. Ci aspettiamo, però, ci si impegni anche per costruire una Europa che parli alle persone e che rappresenti un’opportunità anche per loro, cioè un luogo che non sia solo l’agone di manovre economiche, ma anche l’arena per la costruzione di riforme più generali, che rafforzino i diritti e la giustizia sociale.
E sosteniamo con convinzione la scelta di avviare una transizione ecologica che, attraverso la protezione dell’ambiente e la revisione dei modelli economici e produttivi vigenti, sia in grado di assicurare livelli più alti di salute e di benessere per tutta la popolazione.
Condividiamo inoltre la scelta di attribuire priorità, per il superamento della fase di emergenza e per lo sviluppo successivo del Paese, alla sanità e alla scuola.
Sulla sanità, appoggiamo la scelta di aprire alla somministrazione dei vaccini tutte le strutture pubbliche e private idonee. Così come l’intenzione di rafforzare l’assistenza e i servizi sul territorio e rendere più concreta la possibilità di essere curati a casa. Lo dobbiamo alle tante persone che l’emergenza sanitaria di questi mesi ha privato della possibilità di curarsi, con una perdita importante nella loro aspettativa di vita.
Ma perché l’assistenza territoriale diventi finalmente una realtà è necessario non solo individuare i luoghi di cura più prossimi alle persone, ma anche e soprattutto rafforzare una rete di servizi che consenta una presa in carico del paziente senza che sia esso a doversi districare tra centri di cura, burocrazia e procedure.
Per quanto riguarda le scuole, condividiamo il percorso tracciato per la ripresa delle modalità ordinarie di frequenza, ma a patto che si prevedano interventi mirati e differenziati per tipologia di scuola e per aree geografiche. Condividiamo anche la necessità di disegnare un nuovo percorso educativo, e chiediamo un impegno politico ed economico perché si investa nella fascia dei servizi 0-6 come mai in passato. Tempo pieno, mense scolastiche e asili nido come servizi universali sui quali puntare soprattutto nel Sud del Paese, per favorire il benessere dei più piccoli, il lavoro femminile, il sostegno alle famiglie.
Sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza apprezziamo l’intenzione di superare la logica “per progetti” e adottarne una nuova, che guardi alle strategie complessive e ai co-benefici degli interventi. Su questo, chiediamo che ci sia coerenza rispetto alle politiche di coesione e che si adotti un approccio orientato ai risultati e all’impatto reale dei progetti.
Quell’intenzione del Presidente espressa nei primi passaggi del suo discorso di informare costantemente i cittadini sulle misure di governo, chiediamo che diventi fattiva soprattutto qui, con l’apertura di tutti i dati riguardanti il Next Generation EU. E chiediamo che sia chiarito il ruolo del Terzo Settore, con l’auspicio che esso venga coinvolto nella definizione e nell’attuazione del Piano. Sul PNRR Cittadinanzattiva, insieme alle altre organizzazioni promotrici del Festival della Partecipazione e ad altri soggetti della società civile, lancerà a breve un Osservatorio per monitorarne tutte le fasi e perché sia da stimolo per le istituzioni perché si lavori in un’ottica di risposta ai bisogni delle comunità e dei territori.