Cittadinanzattiva su manovra finanziaria: no al taglio dei fondi per i sistemi di valutazione e premialità nella P.A. Si rischia di affossare la riforma Brunetta
“Sì ai sacrifici da parte dei dirigenti pubblici con stipendi elevati, no al taglio dei fondi per i sistemi di valutazione e di premialità nella Pubblica amministrazione”. Questa la posizione in merito alle misure relative alla P.A. contenute nella manovra finanziaria espressa da Cittadinanzattiva in una lettera a firma di Teresa Petrangolini, segretario generale dell’associazione, inviata oggi al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Sottosegretario Gianni Letta ed ai Ministri Giulio Tremonti e Renato Brunetta.
“Le ragioni che inducono il Governo a proporre il blocco degli stipendi pubblici possono essere condivisibili, anche dal punto di vista dei cittadini. La PA è da anni percepita dalla popolazione come un luogo in cui si mescolano inefficienze e privilegi: da una parte, servizi inadeguati alle esigenze di un paese moderno e ai bisogni dei cittadini, dall’altra stipendi non commisurati ai risultati ottenuti e alla qualità effettiva dell’azione amministrativa.
Ecco perché il taglio – seppur minimo - degli stipendi dei funzionari pubblici e, in generale, il tentativo di abbattere i costi dell’amministrazione e di ridurne gli sprechi ci sembrano - almeno in linea di principio - condivisibili.
Uno dei difetti della nostra pubblica amministrazione, tuttavia, è che gli aumenti si danno a tutti, a chi li merita e a chi no: proprio per questo, i tagli indifferenziati possono avere effetti altrettanto negativi. Il rischio è di mettere una pietra tombale sulla importante riforma dell’amministrazione pubblica voluta dal ministro Brunetta, che, pur certamente migliorabile ed in via di completamento, contiene alcune basi necessarie per aprire le amministrazioni alla trasparenza, al merito e alla valutazione delle performance da parte dei cittadini. Se però viene a mancare un oculato e mirato investimento questo tentativo fallirà e si ripeterà la triste vicenda delle riforme del passato.
Il tema della valutazione civica è, dal nostro osservatorio privilegiato, la sfida cruciale per il settore pubblico. Il nostro impegno in questa direzione non mancherà, ma –conclude la lettera - se il Governo dovesse fare un passo indietro dovremo registrare l’ennesima occasione perduta per lo sviluppo del nostro paese”.