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Cittadinanzattiva su liberalizzazioni: urgenti, ma il Governo non pasticci sulla Costituzione. Ultimo comma articolo 118 fondamentale per partecipazione civica; pronti a mobilitare cittadini per referendum.

 
“L’Italia ha urgente bisogno di maggiore concorrenza e di maggiori tutele per i consumatori, ma sarebbe davvero un pasticcio farlo con l’approccio approvato dall’ultimo CdM. In particolare, avviare le liberalizzazioni passando dalla riforma della Costituzione ci pare processo inappropriato, contorto e inutile”. Queste le dichiarazioni d Antonio Gaudioso, vice segretario generale di Cittadinanzattiva.

“Inappropriato perché modificare norme costituzionali a colpi di maggioranza”, continua Gaudioso, “rappresenta sempre una forzatura impropria della Carta fondamentale, specie poi se si tratta di un tema – quello delle liberalizzazioni – che può essere senza alcun problema sviluppato attraverso la legislazione ordinaria.

Contorto perché, com’è noto, la riforma della Costituzione prevede procedure di approvazione complesse e lunghe, con il duplice rischio di spaccature ulteriori tra maggioranza e opposizione e di sottoporre le istituzioni ad un nuovo stress che può trovare esito positivo soltanto con la chiamata alle urne dei cittadini attraverso un referendum costituzionale.

Inutile perché, da un lato, la modifica di norme programmatiche non offre nessuna misura concreta (come si attenderebbero invece i consumatori e le imprese) mentre, dall’altro lato, gli articoli in questione non hanno mai impedito a nessuno di avviare processi di liberalizzazione, come dimostra la più recente lenzuolata del 2007”.

“In questo contesto”, ha quindi concluso Gaudioso, “ci pare particolarmente grave la modifica dell’art.118, u.c. della Costituzione. La nuova formulazione emersa dal CdM schiaccia sull’iniziativa economica e pasticcia una norma che ha tutt’altro significato perché riguarda la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche e l’obbligo delle istituzioni di sostenerle. Chiediamo al governo di non pasticciare la Costituzione per motivi di fatto propagandistici e ci impegniamo fin d’ora, se ciò accadesse, a mobilitare i cittadini per un referendum costituzionale (per il quale, lo ricordiamo, non è previsto quorum)”.

Redazione Online

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