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Comunicati

Sono ancora 29 i bambini ristretti negli istituti di detenzione assieme alle loro madri, secondo i dati del Ministero della Giustizia aggiornati allo scorso 31 gennaio. Si tratta di numeri che oscillano nel tempo, ma restano comunque rappresentativi di un gravissimo ed irrisolto paradosso: quello della presenza in carcere di bambini piccolissimi.
“È per superare questo paradosso che, negli scorsi mesi, abbiamo elaborato e promosso una serie di iniziative ed una fitta e proficua attività di interlocuzione istituzionale che ha prodotto un primo importante risultato: l’approvazione del nostro emendamento alla Legge di Bilancio, grazie al quale è stato istituito un fondo dedicato all’accoglienza delle mamme detenute con i loro piccoli in case famiglia o comunità alloggio”, dichiarano Cittadinanzattiva e A Roma Insieme-Leda Colombini.
Oggi, forti di questa prima vittoria, le due organizzazioni tornano a chiedere che i bambini escano dalle carceri.

“Occorre adesso che il percorso aperto con l’approvazione di quella misura economica, che da anni veniva sollecitata, si completi con l’adozione di misure idonee a consentire effettivamente la collocazione dei genitori detenuti assieme ai loro figli al di fuori delle strutture di detenzione, siano esse sezioni nido interne ai penitenziari o i cosiddetti ICAM (Istituti a custodia attenuata per detenute madri) che restano istituzioni carcerarie a tutti gli effetti, per quanto attenuate.
Per tali ragioni, chiediamo di avviare al più presto la discussione per l’approvazione della proposta di legge recante norme sulla tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori, a firma del Deputato Paolo Siani, che è stata appena incardinata in Commissione Giustizia della Camera, e ci auguriamo che i gruppi parlamentari convergano per una rapida approvazione della stessa”.

Una proposta di legge che introduce nell’ordinamento misure organiche, finalizzate al superamento degli ICAM e a valorizzare contesti realmente alternativi alla detenzione, dove porre al centro l’accoglienza dei bambini, la tutela del loro sviluppo e del loro rapporto con il genitore, ed avviare al contempo percorsi di recupero e di reinserimento delle madri.

“Questa proposta – concludono le organizzazioni - rappresenta pertanto un’opportunità che non va assolutamente sprecata e che sosteniamo con convinzione, affinché si superi definitivamente e senza compromesso un paradosso per troppo tempo dimenticato, e perché tutti i bambini oggi ristretti con le loro madri siano accolti in strutture idonee alla loro salvaguardia e crescita serena e perché in futuro nessun bambino varchi più le soglie di un carcere”.

Ufficio Stampa

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