"L’ambiente, come contesto naturale, sociale e lavorativo in cui si svolge la vita delle persone, va tutelato senza se e senza ma, ancor più adesso con ben due modifiche intervenute nella Costituzione (artt.9 e 41) che vanno in questa direzione. Del resto - ed è sempre la nostra Costituzione ad affermarlo - è attraverso azioni di salvaguardia del nostro habitat che è possibile garantire la tutela della salute, della sicurezza e della dignità umana. Ad essere tenuti alla salvaguardia, siamo tutti - Enti pubblici e privati, persone fisiche e giuridiche - mediante azioni informate alla prevenzione, precauzione, correzione, in primis alla fonte, dei danni causati all’ambiente e al principio del “chi inquina paga”. Ma tutto questo non sembra realizzarsi nei 42 Siti di Interesse Nazionale (SIN) del nostro Paese, all’interno o in prossimità dei quali vivono oltre 5 milioni di cittadini, come certificato dallo studio SENTIERI dell’Istituto Superiore di Sanità: parliamo di circa 170 mila ettari di suolo (con annessi sottosuolo e acque sotterranee), a cui si aggiungono 80 mila ettari circa di mare in attesa di bonifica, del ripristino di condizioni di salubrità ambientale e sanitaria. Si tratta di aree contaminate, sottoposte per anni e anni a forti pressioni ambientali, in conseguenza di attività umane inquinanti (industriali, per lo più) ed in cronica per quanto pericolosa attesa della riduzione/eliminazione delle cause di danno all’ambiente e degli effetti sullo stato di salute delle persone che ci vivono.
Uno dei 42 SIN è quello di Falconara Marittima". Leggi l'intervento di Monia Mancini, segretaria regionale di Cittadinanzattiva per il nostro blog sull'Huffington Post.