Cittadinanzattiva è tra i promotori del referendum, promosso da Giovanni Guzzetta, per l’abrogazione di alcune norme della nuova legge elettorale. Sosteniamo il referendum perché non ci fidiamo della capacità dei partiti di riformare una legge che ha tolto agli elettori il diritto di votare in modo libero e consapevole. Riteniamo che sui diritti politici dei cittadini debbano esprimersi i cittadini stessi e che il referendum sia un grande strumento costituzionale e non solo uno stimolo per la Politica, un “lassativo” come suggerisce provocatoriamente Giovanni Moro.Non è senza significato il fatto che proprio in questi giorni si sta scatenando contro questa iniziativa l’opposizione di autorevoli esponenti del mondo politico: dare voce ai cittadini su questioni sulle quali si è abituati a discutere tra le pareti del Palazzo, non è cosa facile da accettare. Questa opposizione ci conforta ancora di più nella nostra scelta. Sappiamo benissimo che lo strumento referendario, per la sua natura abrogativa, non potrà affrontare tutte le questioni che la nuova legge pone, primo fra tutti il potere delle segreterie dei partiti di comporre le liste dei candidati senza alcun controllo dal basso. Ciò non toglie che serva ugualmente, anche solo per il fatto di ribadire con forza la scelta per il sistema maggioritario e per la trasparenza del voto. Ma in più, per coinvolgere i cittadini e mobilitarli per una vera riforma del sistema dei partiti, Cittadinanzattiva si sta muovendo per affiancare alla raccolta delle firme una proposta che affronti i problemi che i quesiti referendari non possono risolvere: le primarie per le scelte dei candidati, la trasparenza nei finanziamenti, la riduzione degli incarichi istituzionali, l’apertura alla partecipazione democratica al di fuori e al di là dei partiti e così via. Largo quindi al referendum e alla mobilitazione dei cittadini di tutte le tendenze politiche: non facciamoci intimorire dai più realisti del re.
Teresa Petrangolini, Segretario generale di Cittadinanzattiva
Tratto dall'articolo di Teresa Petrangolini uscito su "Europa" del 5/01/2007