Nell’Hotspot di Lampedusa vivono un centinaio di persone, in gran parte di origine tunisina, in condizioni vergognose e disumane, tra sporcizia e scarsissime condizioni igieniche: persone che dovrebbero rimanere pochi giorni per essere fotosegnalate e che invece vedono prolungare la loro permanenza per mesi. Le fotografie che mostrano lo stato dei luoghi sono state scattate con il cellulare da chi è potuto entrare nei tre dormitori resi inagibili dall’incendio dello scorso 8 marzo.
Luoghi inagibili, ma comunque, purtroppo, abitati. Nei giorni scorsi una delegazione di avvocati, ricercatori e mediatori culturali della Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili (CILD), dell'Associazione studi giuridici sull'immigrazione (Asgi) e di Indiwatch ha fatto un sopralluogo sull'isola per verificare le condizioni della struttura che è stata successivamente chiusa per consentire l'esecuzione dei lavori di ristrutturazione.