98 miliardi di Euro. E’ l’ammontare delle penali non pagate all’Erario dai 10 concessionari delle “slot machine”, e sulle quali la Corte dei Conti dovrebbe decidere in questo mese. La notizia non è nuova, come non lo sono i tentativi effettuati da parte di alcuni “solerti” parlamentari di ridurre o addirittura cancellare tale penale.
Nuova non è neanche la relazione della Commissione di indagine, presieduta dall’onorevole Grandi, che fa luce sui comportamenti dell’AAMS (Agenzia Autonoma dei Monopoli di Stato) evidenziando gravissimi ritardi e problemi anche in ordine alla trasparenza ed alla regolarità delle procedure attivate sul settore dei giochi.
Cittadinanzattiva, impegnata nella lotta al fenomeno della corruzione e della illegalità, ha iniziato ad interessarsi dal 2002 del gioco d’azzardo, sollecitata dai comitati civici sparsi in tutta Italia. Spesso però le nostre richieste sono rimaste inascoltate perché gli interessi contro i quali ci scontriamo sono oggettivamente molto penetranti. Le nostre previsioni di rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore dei giochi, per riciclare denaro sporco, sono state tutte puntualmente confermate nel corso di questi anni. Basti leggere la cronaca di questi giorni dell’ennesimo sequestro in Sicilia di macchinette gestite da clan mafiosi.
Le inchieste aperte in Italia e in altri Paesi Europei e americani ci permettono di dire che tutto il settore deve essere attentamente monitorato e messo sotto tutela da parte delle istituzioni così come avevamo denunciato già dal 2002. La Relazione della Commissione Grandi ne è una clamorosa conferma.
Dalle indagini in corso in molti Paesi è evidente che centrali del narcotraffico sono interessate al settore dei giochi e tendono a utilizzarlo come strumento di finanziamento illecito ai partiti e di riciclaggio del denaro sporco.
In Italia le procure attive in tal senso sono: Biella, Torino, Potenza e Milano; inoltre, proprio in questo periodo, è stata formulata una proposta di archiviazione, da parte della Procura di Roma, per un esposto presentato da Cittadinanzattiva nell’anno 2004 al procuratore Italo Ormanni, nel quale si denunciavano i rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore e intrecci tra questi ambienti con il mondo finanziario e politico. A tale archiviazione ci siamo opposti invitando il G.I.P. a far svolgere accurate e esaurienti indagini.
Alla luce della Relazione della Commissione Grandi, sarebbe opportuno commissariare l’AAMS e azzerare tutti i suoi vertici, per permettere una serena e trasparente opera di verifica dell’operato di questi anni e investire della questione la Commissione Parlamentare Antimafia per mettere sotto controllo un settore come quello dei giochi che in questi anni appare essere a forte rischio di infiltrazioni della criminalità mafiosa e internazionale.
Come cittadini vogliamo chiarezza, trasparenza e che su questo tavolo non ci si sia nessuno che “bari”.
Questa lettera inviata da Cittadinanzattiva alla Commissione Parlamentare Antimafia è datata 22 novembre 2007. La lettera non ha mai avuto risposta. Oggi con l’approvazione del così detto Decreto Balduzzi si introducono dei “palliativi” al fenomeno del gioco d’azzardo. Il riconoscimento della ludopatia come patologia da curare a carico del servizio sanitario nazionale è un fenomeno sulle cui cifre le diverse fonti divergono sulle persone colpite da tale fenomeno. Le stime oscillano tra gli 800.000 ludopati e i 2.000.0000, ai quali nessuno aggiunge il nucleo familiare che spesso è vittima del ludopate, il contesto amicale…fate voi i conti con famiglie di 4 persone e una schiera di amici minima di almeno 5…). Purtroppo come movimento ci siamo occupati del fenomeno gioco d’azzardo nel nostro paese. Dico purtroppo perché abbiamo perso una guerra che oggi sta iniziando a mostrare i suoi morti e i suoi feriti. Nel nostro paese fino al 1999 il bingo, i videopoker, le slo.machine erano illegali. Si iniziò con le sale bingo che divennero il cavallo di Troia per l’introduzione delle slot-machine e dei video poker. Cosa che fu tentata ben 4 volte, tra leggi finanziarie e leggine varie, dal Governo Berlusconi, ma con il sostegno di gran parte del Parlamento, tra il 2003-2005. E per ben 4 volte, grazie ad un’azione di lobby e di informazione anche molto cauta visti gli interessi in gioco e i personaggi coinvolti, riuscimmo a far saltare l’introduzione di slot-machine e video-poker. Ma al quinto tentativo tutto diventò lecito. Divenne tutto lecito grazie agli interessi trasversali dei partiti presenti in Parlamento, agli interessi economici rilevanti delle società che gestiscono questo “business”da capogiro e che è tra i pochi in attivo anche in questo periodo di crisi, alle volontà di ambienti molto discutibili in quanto a legalità. In quegli anni, inascoltati o quasi, avevamo lanciato l’allarme sul fenomeno del riciclaggio, dell’infiltrazione delle criminalità organizzate di varia natura e geografie diverse, della possibilità concreta che tale fenomeno sarebbe stato il collante da un lato per riciclare denaro sporco e dall’altro per aumentare volumi di traffici internazionali di varia natura (oltre al denaro, droga, armi…) basandoci su relazioni parlamentari, atti di inchieste giudiziarie internazionali e della nostra DIA. E infine avevamo messo in guardia dal probabile aumento del fenomeno delle ludopatie. Ora ci siamo arrivati. E la risposta dello Stato è da considerarsi un palliativo quasi risibile.
Oggi poi tv, giornali (che furono da noi contattati e su alcune informazioni ebbero materiale proprio da noi lavorato) e politici si scandalizzano e si preoccupano del fenomeno.
E’ di questi giorni poi il lancio su Facebook di Bingo Friendzy, gioco simile al bingo che passa sull’operatore inglese “Gamesys” che opera secondo la normativa di Gibilterra, paradiso off-shore dell’online gambling.
Già perché il gioco d’azzardo ormai non ha più confini con internet.
E il nostro Governo mette il limite di 200 metri per le nuove installazioni di slot-machine (solo per le nuove)? Limite che proprio ieri è stato fatto sparire dal testo del Decreto.
Saranno anche tecnici, ma come si può vincere una guerra con questi generali?
Ah, quasi dimenticavo, la multa da 98 miliardi di Euro non è mai stata pagata.
Equitalia dove sei?
Per informarsi (un po') sul tema:
www.jamma.it
www.ascob.it
www.senato.it
www.camera.it
www.luigiligotti.it
Elio Rosati, Direzione Nazionale Cittadinanzattiva