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pomodori

Con il ritorno dalle vacanze estive entra in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e altri derivati del pomodoro. In questo modo sarà chiara la provenienza della materia prima e verranno smascherati i prodotti coltivati all’estero e spacciati come italiani. 

Questo tipo di etichettatura, in via sperimentale per due anni, prevede che venga indicato il nome del Paese nel quale il pomodoro viene coltivato e il nome del Paese in cui il pomodoro è stato trasformato. Se tutte le operazione avvengono nello stesso Paese, per esempio in Italia si può utilizzare la dicitura “Origine del pomodoro: Italia”. Nel caso in cui le fasi avvengano invece in più Paesi si possono utilizzare le diciture: Paesi UE, Paese Non UE e Paese UE e non UE.


Le indicazioni dovranno essere ben visibili, indelebili, facilmente riconoscibili e chiaramente leggibili. Le scorte di prodotti immesse sul mercato prima dell’entrata in vigore dell’obbligo potranno essere smaltite entro il termine di conservazione previsto in etichetta.

Leggi il Decreto 16 novembre 2017

Martina Lalli

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