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farmaci contraffatti

Da un intervento congiunto dei NAS in diverse città del nord e centro Italia sono emerse infiltrazioni malavitose nel mondo delle farmacie. Con l’operazione denominata “Partenope” sono state infatti disposte misure cautelari detentive nei confronti di alcuni soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di: associazione per delinquere finalizzata al furto di farmaci, truffa ai danni di privati ed Enti pubblici, ricettazione, falsificazione e riciclaggio di medicinali presso depositi all’ingrosso e farmacie.
Tra le attività illecite risulta anche la contraffazione di farmaci, avvenuta applicando un falso bollino sulle confezioni di medicinali.
In merito all’accaduto, ne parla Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva, ospite ad Uno Mattina su Rai 1 domenica 27 gennaio scorso: “chi lucra sulla salute delle persone fa un danno alla fiducia dei cittadini elevatissimo".
Ed aggiunge “la filiera nel nostro paese funziona, il combinato del lavoro dei NAS, dell’Aifa ed anche dei nostri farmacisti che sono un presidio del nostro sistema nazionale sanitario è molto importante ed è per questo che bisogna lavorare sulla prevenzione dell’infiltrazione della criminalità nella proprietà delle farmacie, che possono paradossalmente essere uno spazio per il riciclaggio del danaro sporco”.


A tal proposito, non è un caso che già da tempo Federfarma – la Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani - abbia denunciato che, con il decreto sulla liberalizzazione delle farmacie, il rischio delle infiltrazioni mafiose sia molto aumentato: prima della «liberalizzazione», infatti, ad avere la proprietà della farmacia poteva essere solo il farmacista titolare, iscritto all’Ordine professionale ed esercente in prima persona l’attività.
Sul tema della contraffazione, c’è da registrare che la direttiva europea 2011/62/UE denominata “Direttiva anticontraffazione” (FMD – Falsified Medicines Directive), è stata emanata proprio allo scopo di arginare e prevenire il fenomeno della falsificazione dei medicinali. Essa entrerà in vigore dal 9 febbraio 2019 in tutti gli Stati membri, esclusi Italia e Grecia che hanno la possibilità di usufruire di una deroga di 6 anni. A prescindere da tale deroga, il Regolamento delegato (UE) 2016/161, obbliga tutti gli Stati membri dal prossimo febbraio, Italia compresa, affinché i produttori siano in grado di soddisfare i requisiti di serializzazione per tutti i medicinali prodotti in Italia e destinati all’export. La direttiva prevede l’uso di identificativi univoci (UI) e di sistemi antimanomissione (ADT) per tutti i farmaci ritenuti a rischio contraffazione. UI e ADT sono chiamate safety features.

Approfondisci l’operazione Partenope e leggi la normativa europea.

Edoardo Rinaldi

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