I beni di consumo elettronici, invece di durare correttamente il più a lungo possibile, cessano di funzionare a distanza di poco tempo dall’acquisto, non a causa dell’usura del bene, ma per una programmazione della durata del prodotto in sé: questa, l’ obsolescenza programmata, il fenomeno della tecnologia programmata per non durare. E’ un tema finito sotto i riflettori della stessa Autorità Garante della concorrenza e del mercato che di recente ha sanzionato Apple e Samsung e ha accertato la messa in atto di pratiche commerciali scorrette in violazione degli articoli 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo.
Fenomeno risolto? A quanto pare non ancora, dal momento che smartphone, pc, tablet, ma anche frigoriferi, lavatrici e altri prodotti tecnologici manifestano un difetto o cessano di funzionare a garanzia scaduta, con la previsione di una riparazione più onerosa rispetto all’acquisto di un nuovo prodotto. Il rischio che sembra palesarsi è che i pezzi di ricambio dei prodotti tecnologi non siano più in commercio. Oppure ci vorrebbero troppe settimane per riceverli a casa, e quindi la spesa potrebbe non valere l’impresa, tanto che l’unica soluzione ottimale per il consumatore sembra essere quella di provvedere all’acquisto di un nuovo prodotto. Sono temi sui quali si è attivata l’Europa con il pacchetto Ecodesign, che prevede misure atte a far fronte al fenomeno dell’obsolescenza programmata di tv, lavatrici, lavapiatti e frigoriferi. Il “pacchetto europeo” è attualmente al vaglio di Parlamento e Consiglio. Se verrà accettato, la Commissione Europea potrà adottare le misure in esso comprese già nelle prossime settimane.
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