L'Agcm - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - ha comunicato di aver avviato un procedimento nei confronti di Facebook per aver posto in essere una pratica commerciale scorretta in violazione degli artt. 21 e 22 del Codice del Consumo italiano.
L'infrazione risulta quella di aver ingannato gli utenti a registrarsi non informandoli adeguatamente. Come noto infatti, inserendo i propri dati per attivare l'account, questi vengono utilizzati per ragioni commerciali e con finalità remunerative per l'azienda americana.
L'autorità ritiene dunque che Facebook debba chiaramente indicare questo aspetto al momento della registrazione dell'utente, poiché attualmente non appare nessun avviso di quel tenore.
Il comportmento scorretto della società americana è sintetizzabile nella definizione che segue: il patrimonio informativo costituito dai dati degli utenti di Facebook, in ragione della profilazione dei medesimi ad uso commerciale e per finalità di marketing, acquista un valore economico idoneo a configurare l’esistenza di un rapporto di consumo, anche in assenza di corrispettivo monetario.
Il procedimento potrà condurre all’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 5 milioni di euro.