Sulla Gazzetta Ufficiale n. 141 del 15 giugno 2021 è stato pubblicato il Decreto Legislativo 25 maggio 2021, n. 83, che recepisce gli articoli 2 e 3 della direttiva (UE) 2017/2455 e la direttiva 2009/132/CE in materia di Iva sul commercio elettronico.
Detto in parole povere, tale Decreto fa parte di un pacchetto di misure - in vigore dal prossimo 1° luglio prossimo - che nascono con lo scopo di semplificare e riformare l'applicazione dell'Iva per le imprese impegnate nell'e-commerce transfrontaliero, al fine di contrastare le frodi e assicurare alle imprese nella Ue condizioni di parità con le imprese di Paesi terzi.
La normativa infatti introduce la figura della "vendita a distanza intracomunitaria di beni", con la previsione, per queste vendite, della tassazione nel luogo di destinazione del bene presso l’acquirente, salvo che il valore delle cessioni non superi la soglia annua di 10.000 euro.
Con "vendita a distanza intracomunitaria di beni" si intendono infatti cessioni di beni a partire da uno Stato diverso da quello di arrivo, effettuate nei confronti di consumatori finali, ad esclusione delle cessioni riguardanti mezzi di trasporto o beni da installare o montare a cura del fornitore.
Questo comporterà innanzitutto un aumento corrispondente dei prezzi di questi beni. Ma spesso questo costo, che prima non c’era, non è detto che sia da tutti correttamente indicato sul market place o sul sito ecommerce.