Cittadinanzattiva ha sottoscritto da qualche settimana con Save the Children, Anpas (Associazione nazionale Pubbliche Assistenze), Cismai (Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso dell’infanzia), Associazione Pediatri in Emergenza e Centro Alfredo Rampi un accordo quadro sulla tutela dei bambini e degli adolescenti nelle emergenze
E no prof. Monti, lo stato non può tirarsi fuori dagli impegni della ricostruzione in assenza di un paracadute per il cittadino. Non è questa la sussidiarietà che vogliamo. E’ necessario pensare ad una riforma strutturale di risposta alle calamità naturali che ridisegni un serio modello di risk management in partnership tra Stato, settore assicurativo e cittadini, basato su prevenzione,riordino delle normative edilizie e rispetto del territorio.
Già nel 1992 il Presidente del Consiglio Giuliano Amato dichiarò che lo Stato non aveva la capacità di gestire l’erogazione di indennizzi a seguito di gravi calamità naturali, e accennò alla possibilità che tale funzione potesse essere svolta dalle compagnie assicurative.
Anche quest’anno, a Bruxelles, si è celebrato l’evento finale della Giornata Europea dei diritti del malato. Due giorni di Conferenza, il 15 e 16 maggio scorsi, dedicati a discutere del ruolo attivo degli anziani per costruire un nuovo welfare, più sostenibile e più umano.
Cittadinanzattiva va a Congresso. Mai occasione fu più propizia per riflettere, proprio in questo momento, del ruolo, delle idee, dei programmi e della leadership di una organizzazione che si propone di essere una delle voci e delle esperienze più consolidate dell’attivismo civico in Italia.
Troppo spesso ci lamentiamo delle cose che non vanno. Ancora più spesso ci sentiamo schiacciati dai problemi quotidiani che in un modo o nell’altro influenzano le nostre vite: contratti telefonici poco chiari, fatture che non arrivano costantemente e ci sorprendono con conguagli stratosferici, giustizia lenta, scuole inadeguate o insicure.
Esperienza di vita, altamente professionalizzante; soddisfazioni personali ed intime che non possono essere descritte; passione; forte motivazione e sicurezza di riuscire a modificare la realtà della violazioni di diritti; fatica, fisica ed emotiva; divertimento: è questa l’esperienza di un operatore del Pit a Cittadinanzattiva.
Lavoro al Progetto integrato di tutela (Pit) dal 2008: appena arrivata, dopo circa due settimane di formazione generale sull’organizzazione, la sua mission e le attività di tutela, sono stata catapultata al telefono, a diretto contatto col cittadino.
Il 19 aprile a Roma, presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati, si è tenuta la VI edizione del Premio delle Buone Pratiche di Educazione alla sicurezza e alla salute a Scuola “Vito Scafidi”. Il Premio fa parte della Campagna Impararesicuri, che quest’anno festeggia il suo Decennale. A questa sesta edizione del Premio hanno concorso 158 progetti, da 17 regioni: 105 (66%) da piccoli centri e 53 (34%) da capoluoghi di provincia. Complessivamente nelle sei annualità, il Premio ha raccolto, premiato e diffuso 1.201 buone pratiche. Cittadinanzattiva dedica questo premio da 4 anni a Vito Scafidi, il ragazzo morto nel crollo del controsoffitto del Liceo Darwin di Rivoli il 22 novembre 2008, ritenendo che la memoria sempre, ma ancora di più in questo caso, rivesta un’importanza educativa in quanto è una virtù civica e democratica da praticare tutti, ma soprattutto da non far mai mancare ai giovani.
Questa settimana riprendiamo un interessante intervento di Michele Ainis da Il corriere della Sera, del 12 aprile 2012 sul tema del finanziamento ai partiti.
Tutti siamo consapevoli della criticità della situazione che stiamo vivendo: una crisi che per durata e intensità ci pone degli interrogativi fondamentali sul futuro nostro e dei nostri figli. Sappiamo bene che i cicli nell'economia sono un elemento strutturale, ma sicuramente oggi stiamo pagando un lungo periodo di gestione assolutamente non previdente da parte delle nostre classi dirigenti. Saremo in grado di uscirne in modo adeguato, con una società ed un'economia più sana e più forte?
"Molti cittadini ritengono ingiusto che chi lavora nel privato debba correre più rischi di chi ha un impiego pubblico. E, nello stesso tempo, i cittadini chiedono a gran voce una Pubblica amministrazione che funzioni". Ad affermarlo Teresa Petrangolini, in una lettera inviata al Ministro Patroni Griffi.
Sembrerà strano per chi è abituato a leggere questa newsletter: parlare di pirla* non è certo nel nostro stile. E chiedo scusa a chi si sentisse offeso dal termine e dalla decisione di intitolare in questo modo “il punto”. Ma averne sentito richiamare l’uso e l’etimologia dal Presidente della Regione Lombardia in un suo discorso** al Consiglio Regionale mi ha spinto a scriverne.
Alla scadenza del mio mandato come segretario regionale di Cittadinanzattiva Abruzzo, mi sembra doveroso ed opportuno provare a fare il punto sulla situazione della nostra regione, soprattutto nel settore sanità.
Il punto di partenza è il 2009, anno caratterizzato dal ben noto a tutti disastroso terremoto de L’Aquila e dal vergognoso, ma forse meno noto al resto del Paese, terremoto politico che ha visto azzerare la giunta regionale. Nello stesso periodo la sanità veniva commissariata unitamente ad altre regioni definite – a torto o a ragione – canaglie.
(da www.lavoce.info) In queste ultime settimane la questione della Tav Torino-Lione è andata di nuovo fuori binario. È tornata a essere luogo privilegiato di contrapposizioni ideologiche, di violenze fisiche e verbali, di atti sconsiderati e inaccettabili, di mezze verità e, soprattutto, di parole in libertà.
Noi abbiamo sempre cercato di riportare la discussione sui numeri: dalle previsioni di traffico (in genere ottimisticamente esagerate dai pro-Tav) all’impatto ambientale (in genere pessimisticamente esagerato dai no-Tav).
Da ormai quindici giorni assistiamo ad una pressione mediatica sui servizi di emergenza sanitaria che non ha precedenti. Il tutto è partito da alcune foto choc, realizzate dagli operatori dell’Ospedale San Camillo di Roma mentre praticavano un massaggio cardiaco, su un materasso poggiato sul pavimento, ad una signora arrivata al Pronto soccorso in arresto cardiocircolatorio e poi, per fortuna, salvata e ricoverata nell’UTIC di quell’ospedale. Nei giorni seguenti si è intensificata la pressione con la vicenda ormai nota della signora malata di alzhemeir, legata ad una barella da tre giorni al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma.
Meno 7 giorni alla V edizione della giornata delle malattie rare. Tante le iniziative che diventano sempre più numerose da un anno all’altro. In rete e sulla stampa proliferano notizie di manifestazioni ed eventi organizzati da associazioni, cittadini, dal mondo delle istituzioni e dedicate alla giornata che quest’anno si festeggerà anche in un giorno “raro”, il 29 febbraio. Il tema quest’anno è la solidarietà; lo slogan, Rari ma forti insieme, intende celebrare l’importanza del sostegno reciproco tra tutti coloro (associazioni, cittadini, operatori sanitari, istituzioni) che hanno a cuore le patologie rare. E’ infatti necessario essere tutti uniti e solidali, combattere le stesse battaglie e sostenersi reciprocamente se si vuole contribuire al miglioramento della qualità di vita delle persone con patologie rare e delle loro famiglie.
L'azione del governo Monti lascia il campo aperto a numerose perplessità. Il sospetto che a pagare siano i "soliti noti" resta ampiamente diffuso. Noi, per esempio, continuiamo a pensare che un saggio uso della tassazione dei grandi patrimoni avrebbe sostenuto il contrasto all'evasione fiscale e avrebbe ridotto il carico e l'odiosità dell'Imu.
Muoversi nella stagione della neve può sembrare scontato, ma non lo è assolutamente e non lo è stato lo scorso week end per migliaia di cittadini italiani. Sull’Italia è arrivato il vento siberiano, da trent'anni non visitava così intensamente il nostro Paese, e con lui la neve, e la rete ferroviaria ha mostrato tutte le sue falle ed è andata in tilt.
Ritardi, che è ingiusto e riduttivo definire tali, anche di oltre 500 minuti, cancellazioni a raffica e convogli bloccati, senza riscaldamento, in mezzo al nulla e alla neve. Scarsa preparazione da parte dell’azienda o reale difficoltà? Probabilmente entrambi.
Non pare vero. La caccia all’evasore fiscale sembra partita sul serio. A Cortina, a Roma, a Milano. Molto probabilmente continuerà laddove meno la si aspetta. E, al netto di pochi difensori pelosi della "libertà", i cittadini italiani hanno accolto assai positivamente queste importanti iniziative della Guardia di Finanza.
Abbiamo avuto modo nelle settimane scorse di apprezzare pubblicamente le prime decisioni assunte dal neo Ministro dell’Istruzione Profumo, alcune delle quali, bisogna darne atto, già avviate dal suo predecessore. In particolare, l’avvio dell’operazione Scuola in chiaro, lo sblocco dei fondi Cipe per l’edilizia scolastica, e da ultimo, l’importanza della memoria storica per i più giovani, con i viaggi nei campi di concentramento, rappresentano tre segnali importanti, in tre ambiti diversi, che crediamo possano contribuire al rilancio della scuola come bene comune e che hanno caratterizzato l’impegno del settore Scuola di Cittadinanzattiva, che compie dieci anni.
E' a dir poco curioso accorgersi come nel nostro Paese anni di dibattito parlamentare su un disegno di legge a volte non siano sufficienti per migliorarne fattivamente le disposizioni, e quindi per giungere ad una Legge accettabile e generalmente condivisa. Inoltre, l’indifferenza conclamata di alcuni parlamentari alle osservazioni che durante il dibattito possono giungere dalle Organizzazioni civiche e della cosiddetta “società civile”, contribuisce fortemente a far diminuire il grado di fiducia che i cittadini hanno nei confronti della politica e di chi la incarna.
Invasione della privacy. Operazione mediatica. Rischio per il turismo. I commenti sul "blitz" operato contro l’evasione fiscale in una delle mete glamour d’Italia si sono sprecati, adducendo a sostegno molte ragioni che sono sembrate a mio parere, nella migliore delle ipotesi, artificiose. Faccio anzitutto un passo indietro. Nei primi giorni di gennaio 2012 a Cortina d’Ampezzo, luogo ideale per un cinepanettone e meta ambita per chi vuole essere “a la page”, piombano degli strani personaggi vestiti di grigio.Si tratta di quei cattivoni della Guardia di Finanza che, dietro mandato dell’Agenzia delle Entrate, hanno deciso di avviare un controllo a tappeto sia sugli esercizi commerciali, per verificare l’emissione delle odiate ricevute fiscali, che su intestatari di tante belle e scintillanti automobili di lusso (che è ovviamente più che lecito avere se si pagano le tasse) che sfrecciano tra le candide nevi.
Quale miglior momento per chiedere un aumento? Deve essere stato questo il pensiero della Direttrice Generale della Rai, Lorenza Lei, disperatamente alla ricerca di risorse in un momento in cui il bilancio dell’azienda radio televisiva rischia di chiudere con qualche brutta sorpresa di carattere economico
Come tante cittadine e cittadini italiani sto vivendo con speranza, con trepidazione ma anche con sorpresa ed indignazione, queste ore difficili della vita del nostro paese, emblematicamente rappresentate da una manovra economica (la quarta in pochi mesi) che dovrebbe farci uscire dal tunnel nel quale ci hanno spinto decenni di inadeguatezza di ampi settori della classe politica, nazionale e locale, di difesa strenua di interessi corporativi, di crisi globale della finanza. Sorvolo sui primi due sentimenti, soffermandomi, invece, su sorpresa e indignazione. La sorpresa: leggendo il testo della manovra e degli emendamenti alla ricerca di provvedimenti che riguardassero la scuola che, per definizione, dovrebbe rappresentare la crescita, lo sviluppo, il rilancio di un paese, ahimè ho trovato ben poca cosa: rilancio dell’Invalsi e investimenti per le scuole a rischio sismico.
Questa settimana, diversamente del solito, vi presentiamo una newsletter frutto di un restyling grafico basato sulla pulizia e sulla chiarezza dei contenuti. Accanto a questo, non troverete il nostro classico “punto”, bensì abbiamo deciso di mettere in pagina una serie di articoli, presenti online,
Una grande amarezza. Ecco quello che ho provato al pari di decine di amici e colleghi quando sono stati comunicati i nomi dei sottosegretari.
Nelle scorse settimane abbiamo sostenuto la candidatura di Teresa Petrangolini , nostro segretario generale e fondatore del Tribunale per i diritti del malato, a sottosegretario alla salute.