“Diritti dei cittadini europei: coinvolgimento dei pazienti e cure transfrontaliere”.
Questo è il titolo della 7a Giornata Europea dei Diritti del Malato che si è svolta a Brussels il 16 maggio scorso. Quest'anno Active Citizenship Network (ACN) ha deciso di enfatizzare il principio finale della Carta Europea dei Diritti del Malato, cioè il "Diritto a partecipare al policy making in materia di salute ".
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Il 2013 è davvero molto significativo per la partecipazione civica per due motivi principali:
Ovvero come spiegare la cittadinanza attiva ai politici.
Il detto popolare, in uso fra Calabria e Sicilia, potrebbe indicare in modo appropriato quanto siano rilevanti, nella crisi, le iniziative che singoli cittadini, associazioni del terzo settore e volontariato compiono per i beni comuni.
Ne parliamo con Giuseppe Cotturri, professore ordinario all’Università “Aldo Moro” di Bari, ove insegna Sociologia del diritto e Sociologia dei fenomeni politici, già presidente di Cittadinanzattiva ed autore del libro appena edito da Carocci “La forza riformatrice della cittadinanza attiva” (2013, pp.160).
Non ci offendiamo a sentirci fegatuzzi di mosca?
I cittadini sono fortemente preoccupati per il presente e per il futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e per la reale garanzia del Diritto alla Salute previsto dalla nostra Carta Costituzionale.
In questi ultimi anni, infatti, abbiamo assistito a politiche economiche basate prevalentemente sul contenimento e il definanziamento della spesa pubblica, e in questo senso la Sanità è il settore che ha dato di più, in realtà troppo.
Tagli lineari alle risorse del Fondo Sanitario Nazionale, riduzione dell’offerta dei servizi socio-sanitari, aumento dei ticket e super aliquote, rappresentano le principali misure, poco originali e per nulla condivisibili, adottate negli ultimi anni dai diversi Governi che si sono succeduti.
“Diritti dei cittadini europei: coinvolgimento dei pazienti e cure transfrontaliere”. Questo è il titolo della 7a Giornata Europea dei Diritti del Malato in programma a Brussels il prossimo 16 maggio.
Quest'anno Active Citizenship Network (ACN) ha deciso di enfatizzare il principio finale della Carta Europea dei Diritti del Malato, cioè il "Diritto a partecipare al policy making in materia di salute ". Il 2013 è davvero molto significativo per la partecipazione civica per due motivi principali:
Il 2013 è l’ “Anno europeo dei Cittadini” e mira ad aumentare la consapevolezza dei diritti dei cittadini e a stimolare la loro partecipazione attiva al processo decisionale europeo;
Nei giorni scorsi i Dieci Saggi nominati da Napolitano hanno elaborato due relazioni per il Parlamento per indicare priorità e proposte di intervento.
L’Agenda fornita è stata per noi una occasione per riflettere su alcune delle idee contenute in essa, anche se nutriamo alcuni dubbi sulla efficacia di una agenda di questo tipo visto il momento contingente, soprattutto perché vi abbiamo ritrovato troppe idee che sanno più di buoni principi piuttosto che di proposte concrete.
I saggi e le riforme istituzionali
Proposte un po’ timide, dalla necessità di riformare la legge elettorale senza indicare alcuna direzione, alla partecipazione dei cittadini che sembra fermarsi a prima della riforma del 2001 e all’introduzione della sussidiarietà.
Proprio in queste ore la Procura di Napoli ha disposto il sequestro a Bagnoli dell'area dell'ex Italsider. Indagate per disastro ambientale 21 persone. Sotto accusa la mancata bonifica e la trasformazione della zona, nel corso degli anni, in un deposito di rifiuti pericolosi. Un cimitero di rifiuti.A Taranto, negli scorsi giorni, il Comune ha disposto il blocco di ogni attività nel cimitero di San Brunone nel quartiere Tamburi - non una metafora, questa volta, un cimitero vero e proprio, per la sepoltura dei morti -, perché l'accumulo delle sostanze tossiche nella terra di cui è fatto è tale da rendere insicuro lavorarci e insicuro perfino bonificarlo.
Poi, l'altro ieri sera, la sentenza della Corte di Cassazione sulla costituzionalità del decreto Ilva.
Primario e fondamentale. Così Papa Francesco ha sentito il bisogno di ridefinire ieri il ruolo delle donne nella vita cristiana. E ne ha precisato la ragione: quella di aver assunto il ruolo di prime testimoni nel momento più inafferrabile e più inconoscibile del Cristianesimo, il momento della Resurrezione. E ha concluso che prima di allora, nel mondo ebraico, le donne non avevano mai avuto dignità di testimoni.
Il paragone è profano, ma la capacità di scommettere sul futuro, anche se complesso e misterioso.La propensione ad utilizzare le parole per facilitare il dialogo, oltre che per governare i fatti; l’attitudine a leggere la realtà secondo logiche che non sempre è la ragione, o la ragioneria, a governare sono tratti particolarmente spiccati nell’indole delle donne.
E' intollerabile che un ragazzo di 15 anni sia costretto a portare il pappagallo da casa perché non c'e' un bagno fruibile per chi si trovi in carrozzina; è vergognoso che si consideri una pretesa quella di ragazzi e ragazze con disabilità di voler partecipare alle uscite scolastiche con la propria classe; è ingiusto che un genitore debba vedersi costretto a rinunciare al proprio lavoro per recarsi ogni giorno a scuola per somministrare farmaci al proprio figlio perché non c'è una normativa che stabilisca chi lo debba fare; è discriminatorio dover scegliere il corso di studi superiori sulla base della presenza o meno di barriere a scuola, potendo scegliere quasi sempre solo tra istituti tecnici o professionali.
Dona 2 euro inviando un sms al 45508! Contribuirai alla campagna Assente ingiustificato, con cui Cittadinanzattiva e UILDM si impegnano per rendere accessibili alcune scuole in tutta Italia.
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Ringraziamo le aziende che stanno contribuendo alla diffusione della Campagna tra i loro dipendenti o clienti: Amgen, Autogrill, GE, Goodyear, Polis Energia, Sanofi, TNT, 3M.
Il Parlamento Europeo in Plenaria ha approvato a larga maggioranza la direttiva ADR sulla risoluzione alternativa delle controversie e il regolamento ODR che consentirà a consumatori e aziende dell'UE di presentare online le controversie derivanti da acquisti online, grazie alla piattaforma ODR. Sicuramente una vittoria per i consumatori europei, ma quanto conta la conciliazione nell'agenda politica italiana?
Il pacchetto legislativo varato dal Parlamento Europeo pone l'attenzione sul tema della crescita economica e dello sviluppo del Mercato Interno puntando sugli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie in materia di consumo. L'Europa non abbandona il binomio giustizia/crescita e stima in circa 22,5 miliardi di euro l'anno la cifra che i consumatori potrebbero risparmiare se disponessero di sistemi di risoluzione delle controversie semplici e veloci.
Chi legge il titolo di questo articolo potrà pensare ad una sorta di “missione impossibile” ed effettivamente riavvicinare i partiti ai cittadini non è semplicissimo; ma crediamo, come cittadini attivi, che sia necessario dare il nostro contributo per far sì che, una volta tanto, i dibattiti nel mondo della politica siano fondati su elementi di fatto, siano pragmatici, non siano basati sulla percezione ma sulla realtà.
Un esempio chiaro di quanto possa essere a volta lunare il dibattito della politica è il modo in cui si sta discutendo in questi giorni a proposito del finanziamento pubblico dei partiti: le posizioni sono tra chi vuole l’abolizione totale e chi dice che senza finanziamento pubblico possono far politica solo i ricchi…
L’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva ha svolto per il sesto anno consecutivo una ricerca sui costi che i cittadini hanno sostenuto nell’anno passato e ci preme sottolineare che negli ultimi 5 anni i costi sono raddoppiati in città come Salerno e Reggio Calabria, ed aumentati considerevolmente in città come Napoli e Bari. La nostra società si trova a dover fare i conti sempre più con una grande quantità di rifiuti in spazi che invece, al contrario, tendono sempre più a rimpicciolirsi.
Da anni l’Italia vive un serio problema, cioè quello di individuare una efficiente modalità per lo smaltimento dei rifiuti, sebbene i cittadini contribuiscano, e non poco, a pagare tasse/tariffe per questo servizio, paradosso che rende anomala la situazione italiana in ambito europeo.
Senza dubbio le elezioni appena passate saranno ricordate per molto tempo nel nostro paese. Il bisogno, la voglia, la necessità di un cambiamento sono arrivati come un segnale fortissimo in parlamento e si sono espressi con geometrica chiarezza nelle cabine elettorali.
Una discreta fetta dei riti, dei personaggi e del detto/non detto tipici della scuola politica del nostro paese si sono semplicemente dissolti in due giorni. Questa è la chiara percezione di una grande parte dell’Italia, a cui fa da contrasto un quadro imbarazzante relativo ai commenti dei partiti “tradizionali” nel post voto. Come al solito tutti hanno vinto….”almeno un po’”.
“E che ci vuole? Doveva solo prometterlo in campagna elettorale, dopo, sai com’è, quello che è stato è stato”. E’ una breve conversazione carpita nel mio quotidiano viaggio sui mezzi pubblici a Roma. Beh, le parole non erano esattamente così, forse un po’ più colorite, ma il senso credo di averlo rispettato. Questa conversazione mi è tornata alla mente stamattina, quando Elio Rosati, che si sta occupando per “Cittadinanzattiva informa” di contattare i candidati premier, mi ha detto che alle nostre domande ha risposto solo Bersani. Per noi da un lato è una buona notizia, infatti Bersani era stato l’unico a mancare all’appello due mesi fa, quando abbiamo chiesto ai candidati alle primarie del centrosinistra di darci risposte chiare su alcuni punti.
L'accordo al ribasso raggiunto sul bilancio europeo 2014-2020 rappresenta un preoccupante passo indietro nella costruzione dell'Europa dei cittadini. Continua la politica sbagliata dei tagli proprio in quei settori che più servono: educazione, ambiente, innovazione e ricerca. In questo modo si può solo dis-fare l'Europa!
Per questo motivo, Cittadinanzattiva ha sottoscritto un appello (promosso in Italia da Legambiente) rivolto al Parlamento Europeo, che ha l'ultima parola sul bilancio Ue, affinché si opponga ai tagli al bilancio dell'Unione.
1. Reputa opportuna la decisione del Governo di ricorrere alla decretazione d’urgenza in un caso come quello dell’ILVA di Taranto?
Con il Decreto Legge 3 dicembre 2012, n. 207, «Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale», il Governo ha adottato un atto avente forza di legge ex art. 77 della Costituzione, sulla base della straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni volte «alla immediata rimozione delle condizioni di criticità esistenti che possono incidere sulla salute, conseguendo il sostanziale abbattimento delle emissioni inquinanti».
L’Italia sta affrontando l’ennesimo appuntamento elettorale tra speranze e paure come mai nella sua recente storia di paese democratico.
La crisi finanziaria che ha investito il mondo occidentale sta facendo sentire molti dei suoi effetti e, con estrema prudenza, speriamo sia passato il peggio.
Ma, come dopo ogni evento catastrofico, ci dobbiamo mettere a guardare il mondo intorno a noi per osservare la devastazione, la mancanza di punti certi dai quali ripartire, lo sconforto che prende e attanaglia i cuori di fronte a tanto disfacimento.
Se la crisi ha avuto effetti devastanti su molti, va rimarcato che tale situazione ha messo alle corde un modello di sviluppo non più sostenibile. E si può affermare che dopo questo tsunami finanziario nulla sarà come prima.
Elezioni 2013 - MANIFESTO - 10 punti per ricominciare
In vista delle Elezioni 2013 e della prossima Legislatura, Cittadinanzattiva abbraccia con convinzione la prospettiva europea. L’Europa chiede, allo stesso tempo, di tenere in ordine i conti pubblici e di garantire adeguati livelli di tutela dei diritti, equità sociale, sviluppo, promozione della cittadinanza attiva.
Vota il punto più urgente, più importante, più necessario
Lo dimostrano gli anni europei dedicati alla centralità del cittadino e gli obiettivi di sviluppo della strategia Europa 2020.
In prima battuta, nei primi 100 giorni di azione del nuovo governo, chiediamo la rapida adozione di misure di cui si discute da anni .
Una storia di ricatti, anni di mancati controlli e connivenze, soldi spariti e manager arrestati, inquinamento e morti sospette. Potrebbe sembrare la trama di un film giallo, anche non molto innovativo, e invece è la triste realtà di Taranto e del più grande impianto siderurgico d’europa che ha sede in questa città. Il 23 gennaio l’ennesimo episodio: l’arresto del vicepresidente Ilva Fabio Riva a Londra, e il rilascio su cauzione con ritiro del passaporto.
Lo stesso giorno, Taranto viveva l’ennesimo “assedio”, di cui non sentiva davvero la necessità.
Tasse, sempre tasse, fortissimamente tasse! Potrebbe sembrare uno slogan pre-elettorale al contrario, ma invece è semplicemente la triste realtà del periodo sociale che stiamo vivendo. A quanto pare il comparto politico del nostro Paese sembra conoscere molto bene questo vocabolo, tanto da applicarlo erga omnes all'uopo per fare cassa.
Un esempio? La crisi internazionale di ieri,
All’indomani dell’evacuazione dei 450 studenti della scuola primaria L. Sciascia a Villa Bonelli di Roma, lo scorso 18 settembre, per il cedimento di un pilone al piano terra della scuola, un consigliere del XV Municipio di Roma ha dichiarato, ad un noto organo di stampa, in risposta alla preoccupazione manifestata dalle famiglie degli alunni: “E’ solo allarmismo. E’ tutto sotto controllo”.
Anche se il "Decreto Ilva" ha ottenuto il voto positivo della Camera mercoledì 19, il varo definitivo dovrebbe avvenire solo dopo il voto del Senato. Ecco perché ci appelliamo affinché i Senatori non lo approvino, e vi diciamo perché con sette chiare ragioni.
Non votatelo! Con questo accorato appello, abbiamo scritto questa mattina ai membri della Camera dei Deputati, affinché non votino la trasformazione in legge del DL 207/2012, il cosiddetto Decreto Legge “Salva Ilva”. Il nostro appello giunge a poche ore dal voto, ma non vogliamo darci per vinti, perché siamo convinti che una Legge così fatta non tuteli il diritto alla salute dei lavoratori e dei cittadini tarantini e non, poiché la sua applicazione non riguarda solo lo stabilimento tarantino, bensì “l’operatività degli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale” come cita il titolo del DL stesso.
C'è un momento in cui la responsabilità, in un paese normale, dovrebbe avere la meglio sui calcoli politici, sulle decisioni che sono legate all'autoconservazione, sulla tutela e la protezione di sé, dei propri amici, degli amici degli amici.
C'è un momento in cui, una volta tanto, la strumentalizzazione, gli interessi particolari, il giocare sulla pelle di un paese dovrebbe lasciare il passo all'onestà, almeno intellettuale. Evidentemente a questo momento non siamo ancora arrivati. Ma quando è troppo è troppo.Quello che sta accadendo in queste ore è quanto di peggio potessimo aspettarci come epilogo di una legislatura totalmente al di sotto delle attese, in un Paese che attende da una vita riforme che non arrivano mai.
Il presidente Napolitano ha firmato il decreto del Governo sull’Ilva che, di fatto, vanifica le disposizioni della magistratura e consente all’Ilva di continuare a produrre contro il diritto alla salute dei cittadini tarantini. Questo decreto non ci piace per una serie di ragioni, di cui proverò a sintetizzare le principali:Compromette il rapporto fra due poteri dello Stato che, in un caso come quello tarantino, avrebbe dovuto ispirarsi all’unità degli intenti e delle azioni a tutela dei diritti garantiti dalla Costituzione. Antepone ragioni di strategia industriale alla salute delle persone e al vero diritto al lavoro per come lo definisce la Costituzione, che è il diritto non a un posto di lavoro qualsiasi ma a un lavoro salubre, sicuro, dignitoso.
Dopo le interviste ai candidati alle primarie del centrosinistra, il punto di vista di Giuseppe Cotturri, della Direzione nazionale di Cittadinanzattiva, e di Antonio Gaudioso, segretario generale, in vista del voto di domenica 2 dicembre.
Dopo le interviste ai candidati alle primarie del centrosinistra, il punto di vista di Giuseppe Cotturri, della Direzione nazionale di Cittadinanzattiva, e di Antonio Gaudioso, segretario generale, in vista del voto di domenica 2 dicembre.