Il comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria ha dato il via libera tecnico al nuovo accordo "Basilea 3", per rafforzare il patrimonio delle banche ed evitare crisi globali future, imponendo requisiti patrimoniali più severi per l'operatività delle banche, in modo che gli istituti abbiano più risorse per resistere a una crisi come quella dei mutui subprime che ha messo in ginocchio il sistema finanziario internazionale. In pratica, le banche centrali vogliono che gli istituti di credito abbiano più capitale, meno strumenti finanziari rischiosi e meno indebitamento. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore dal 2013 e saranno poi effettivamente applicate solo nel 2019, su forte spinta dei grandi gruppi bancari mondiali.
Se dovessi sintetizzare il motivo principale per cui siamo dispiaciuti della fuoriuscita di Profumo da Unicredit direi: questa è una vittoria degli shareholder contro gli stakeholder. Mi spiego meglio. Gli azionisti, gli shareholder, che hanno vinto questa battaglia hanno guardato soprattutto ai loro interessi, sacrosanti dal loro punto di vista e soprattutto tesi a non perdere quote di potere e di controllo all'interno del colosso bancario.Noi, in quanto cittadini consumatori siamo gli stakeholder, non i proprietari ma i portatori di interessi in quanto clienti e utenti del servizio bancario. Forse ci stavamo abituando male, ci piaceva essere presi in considerazione, non quanto gli azionisti, ma sicuramente più che nel passato, nelle scelte della banca.
L’allarme nel campo della ginecologia ha ormai assunto dimensioni nazionali, che mettono fortemente in discussione la fiducia nel personale e nelle strutture. Le storie sono tante, tutte diverse, ma la rabbia che scatenano è la stessa. Bambini nati con gravi lesioni, mamme che perdono la vita o che, nella migliore delle ipotesi, non potranno più avere gravidanze, fino al caso di medici privati che entrano in conflitto con medici ospedalieri e litigano violentemente in sala parto.
Ma non eravamo il Paese più sicuro al mondo in cui partorire?La verità è che nessuno ha preso sul serio quello che da anni denunciamo: troppi parti cesarei realizzati non per motivi clinici, ma perché programmabili e meglio remunerati, eppure con più rischi per la mamma; visite private che aprono le porte ai ricoveri in ospedale, poca separazione tra pubblico e privato e poca trasparenza, soprattutto nella gestione dell’intramoenia.
La morte di Angelo Vassallo, l'amministratore del piccolo Comune di Pollica, in provincia di Salerno, non è il classico omicidio di camorra, sebbene la Camorra sia secondo gli inquirenti il mandante e l'esecutore di questo delitto. Non lo è perché avviene dopo più di venti anni da un episodio del genere in Campania, non lo è perché di certo il Cilento non è Scampia, il quartiere della Sanità o qualunque altro luogo ad alta concentrazione di criminalità organizzata in cui ci si potrebbe aspettare un episodio del genere.
Un codicillo nascosto nella manovra minaccia di stravolgere i principi di legalità e trasparenza dei lavori pubblici: con la nuova norma il governo Berlusconi autorizza tutti i dirigenti ministeriali ad assegnare contratti milionari con procedure "secretate". Ogni capo della burocrazia romana potrà decidere personalmente, in pratica, non solo di affidare un maxi-appalto a un'impresa di sua fiducia, evitando così qualsiasi gara, ma addirittura di tenere riservata la stessa esistenza del contratto, senza dover pubblicizzare contenuti, importi e aziende beneficiate.
Con l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente il Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2010-2012 del 29 aprile 2010 si stabilisce che entro il 30 settembre ciascuna Regione adotterà il piano regionale per la prevenzione, indicando gli obiettivi che il nostro Paese nelle diverse articolazioni istituzionali deve raggiungere e destinando a tal scopo 200 milioni di Euro oltre alle risorse già previste per la realizzazione degli obiettivi del piano sanitario nazionale.
Le aree di intervento con le quali le Regioni faranno i conti sono: programmi di prevenzione collettiva; programmi di prevenzione rivolti a gruppi di popolazione a rischio; programmi di prevenzione individuale; medicina predittiva.
Si è chiusa con la Relazione dell’energia elettrica e gas la “stagione”delle presentazioni annuali delle Autorità di regolamentazione e vigilanza, per alcune importati Autorità è tempo anche di rinnovo delle più alte cariche (Antitrust, Consob, AEEG). Pare opportuno cogliere l’occasione per riflettere sul rapporto tra queste importati istituzioni e le Associazioni di Consumatori. La progressiva affermazione del ruolo delle Autorità indipendenti infatti è un dato che va di pari passo con il progressivo tentativo delle associazioni di consumatori di realizzare un impegnativo processo di “governance allargata” dei processi di liberalizzazione
Servizi psichiatrici tra luci ed ombre ma, questa la costante, strutturalmente poco accoglienti per i locali fatiscenti e poco curati. Aspetti critici restano la sicurezza dei pazienti, l’accessibilità (orari dei servizi ed emergenze-urgenze), l’informazione, il rapporto con le famiglie e l’integrazione socio-sanitaria. Dalla fotografia dell’Audit civico nella salute mentale, realizzata a titolo sperimentale in sei Asl italiane, emerge, in generale, una situazione discreta, seppure con evidenti contraddizioni. In nessuna azienda coinvolta tutti gli standard sono rispettati, con differenze tra Dipartimenti di Salute Mentale, Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura e Centri di Salute Mentale. In particolare gli indicatori peggiorano nel passaggio dal livello della decisione - quello del Dipartimento - a quello della attuazione (è evidente nel caso della sicurezza dei pazienti, della informazione e della accessibilità).
Il provvedimento sulle intercettazioni, contro cui è scesa in piazza la Federazione nazionale della stampa, è un classico esempio della ‘doppia agenda’ che oppone la politica ai cittadini. Esso è presente nell’agenda della politica perché si tratta di un conflitto di poteri tra il ceto politico, i giornalisti e la magistratura. In questo conflitto i cittadini sono soltanto degli spettatori, che non corrono alcun rischio reale di violazione delle loro privacy...
Alle 3 e 32 del 6 aprile una scossa di terremoto di intensità 6.3 ha devastato L’Aquila ed altri paesi vicini. Drammatico il bilancio: 308 morti e 1500 feriti, più di 50 mila i senza tetto. Il centro storico de L’Aquila e la sua storia cancellati in 30 terribili secondi. Abbiamo chiesto al segretario regionale dell'Abruzzo di raccontarci l'impegno degli attivisti di Cittadinanzattiva della Regione e del nazionale, gli scogli superati, le sfide ancora in campo.
La presentazione del sesto rapporto sugli esiti dell’Audit civico, tenutasi lo scorso 10 giugno presso la Biblioteca del Cnel, a Roma, è stata l’occasione per fare un bilancio di tre importanti processi. Anzitutto, la valutazione civica di 87 aziende sanitarie realizzata ne corso del 2009 con l’intervento di oltre 1000 cittadini reclutati tramite i bandi pubblici di disponibilità. In secondo luogo, la messa a sistema della metodologia, delle procedure e dei supporti informatici realizzata con il progetto triennale condotto in collaborazione con il Ministero della salute.
Infine, la ricognizione sull’impatto dell’Audit civico sul servizio sanitario a dieci anni dalla prima applicazione sperimentale.
Nei giorni scorsi, Cittadinanzattiva ha espresso la sua posizione a riguardo della manovra finanziaria proposta dal Governo su due questioni molto importanti: i tagli alle Province e l’indennizzo per gli emodializzati. “Le Province sono enti superflui e troppo spesso privi di impatto, le cui competenze potrebbero essere agevolmente ripartite tra Regioni e Comuni. Inoltre, il costo supera i 16,5 miliardi di euro all’anno, che potrebbero essere spesi meglio per una serie di obiettivi
Gentile Presidente del Consiglio,
Le scrivo a seguito delle prime notizie riportate dalla stampa e relative alla manovra finanziaria per il 2011. Mentre attendiamo di leggere con attenzione il testo ufficiale - firmato oggi dal Presidente della Repubblica - per formulare commenti più approfonditi, desideriamo segnalare la nostra preoccupazione per la parte delle misure relativa alla Pubblica amministrazione.
“La manovra è inadeguata sia nel far fronte all’emergenza della spesa pubblica che la crisi delle ultime settimane ha evidenziato con forza, sia nel rilanciare l’economia e il lavoro, sia nel far fronte all’emergenza sociale (disoccupazione, redditi, consumi, eccetera) sempre più evidente e allarmante”.
Nel mese di marzo Cittadinanzattiva ha deciso di intraprendere la strada della Class Action nella Pubblica Amministrazione, usando quanto previsto nella Legge Brunetta (Dlg. 198/09). Sono partite sette diffide, come atti preliminari all'azione vera e propria, incentrate su alcuni problemi di grande interesse e grande sofferenza per i cittadini: il rispetto delle regole per l'accertamento dell'invalidità civile, i tempi di rilascio dei permessi di soggiorno, le procedure di rimborso per il pagamento improprio del servizio di depurazione delle acque reflue, gli abusi di Equitalia e le ipoteche sui mancati pagamenti.
Da diversi anni il tema delle liste di attesa è quotidianamente sulle pagine dei giornali, o nei servizi di radio e tv. Non si tratta certo solo di un problema legato alle cronache, come testimonia il lavoro che conduciamo come Tribunale per i diritti del malato da diversi anni. Sono molti i problemi che portano a questo stato di cose. Certamente, in molti casi, la cattiva organizzazione del lavoro, che equivale a dire, ad esempio, macchinari utilizzati molto al di sotto delle loro possibilità. A questo si aggiunge, in molti casi, la ristrettezza di risorse economiche, con i conseguenti problemi relativi all'effettivo numero di operatori disponibili, o alla possibilità di fare una manutenzione efficace.
A Siracusa, la spesa annua per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ammonta a 407€, il quadruplo rispetto alla città meno cara d’Italia, Reggio Calabria (95€). Roma la quinta città più cara d’Italia con 337€, preceduta solo da Salerno (356,5€), Catania (365€), Caserta (393€) e Siracusa. Tra i 10 capoluoghi con le tariffe più alte, solo uno, Trieste, è del Nord (309€).
In generale, la media annua più alta si registra in Campania (301€), la più bassa in Molise (126€).
Dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese che trova conferma anche all’interno di una stessa Regione.
La legge Galli (1994), che aveva dettato disposizioni in materia di risorse idriche, sebbene sancisse che “l’acqua è un bene pubblico da salvaguardare ed utilizzare secondo criteri di solidarietà”, con la creazione del Servizio Idrico Integrato, spesso gestito come merce dalle varie SPA, e finanziato esclusivamente dalle “bollette” è stata fallimentare perché non ha modificato niente: le perdite d’acqua sono continuate, le fognature sono rimaste incomplete, i nuovi depuratori son rimasti chimere, nessun investimento sulla qualità e sulla distribuzione.
È possibile esprimere un punto di vista civico sullo scandalo della pedofilia nella chiesa? È possibile cioè valutare i fatti e formulare dei giudizi a partire da una prospettiva diversa da quelle che oggi sembrano legittimate a farlo, quelle del credente o del non credente, del cattolico e del laico, del teologo o del pastore, e via elencando?
Direi di sì, almeno per quattro motivi.
"Ogni individuo ha il diritto di non subire danni derivanti dal cattivo funzionamento dei servizi sanitari o da errori medici e ha il diritto di accedere a servizi e trattamenti sanitari che garantiscano elevati standard di sicurezza". È questo il testo del diritto alla sicurezza, contenuto nella Carta europea dei diritti del malato, il leit motiv degli eventi promossi dalle sedi locali del Tribunale per i diritti del malato in occasione della IV Giornata europea dei diritti del malato in 60 diverse località. In particolare, in 20 città si parla di qualità e sicurezza in chirurgia, attraverso l'attività di informazione che i volontari del Tribunale per i diritti del malato e i chirurghi della ACOI (Associazione chirurghi ospedalieri italiani) svolgeranno congiuntamente nei reparti che hanno adottato la Carta della qualità in chirurgia e avviato un percorso per la qualità e la sicurezza nelle sale operatorie.
Il 18 Aprile si celebra in tutta Europa la IV Giornata europea per i diritti del malato promossa da Cittadinanzattiva. Eventi di piazza, banchetti informativi, convegni e conferenze sul tema dei diritti dei cittadini in sanità caratterizzano la Giornata in 12 Paesi: Italia, Francia, Inghilterra, Polonia, Olanda, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Grecia, Macedonia.
In Italia la Giornata quest'anno cade nei 30 anni di attività del Tribunale per i diritti del malato e sarà celebrata in 60 città nelle quali si svolgeranno eventi di sensibilizzazione ed informazione ai cittadini sui propri diritti in sanità.
Lo scorso mese il campo Rom situato nelle vicinanze della frazione Redecesio, alle porte di Milano è stato raso al suolo dalle ruspe dell'autorità pubblica. A una trentina delle 120 persone sgomberate, cui nessuna soluzione abitativa era stata proposta, è stato impedito con la forza di insediarsi in altre zone. Fra loro otto bambini e due donne incinte. Le maestre di alcuni di questi bambini hanno scritto una bellissima lettera pubblica.
In queste ore sono arrivate notizie allarmanti circa la necessità di riportare alla Camera dei Deputati USA i provvedimenti di Obama sulla sanità. Siamo certi che sia solo un colpo di coda per ottenere qualcosa in cambio. Quello che sta per accadere è veramente un grande cambiamento, di qui gli intoppi e gli ostacoli. 32 milioni di americani avranno una copertura sanitaria che non avevano, il 95% dei 300 milioni di cittadini statunitensi avranno diritto a curarsi. Questo provvedimento permetterà ai giovani fino a 26 anni di restare sotto la mutua dei genitori e agli anziani di vedersi pagate le medicine senza interruzioni; garantirà una polizza ai malati cronici e a chi ha problemi di salute preesistenti; impedirà infine alle mutue di scaricare chi si ammala.
Le lunghe liste di attesa sembra un problema che non si riesce in alcun modo a risolvere. O forse, non si vuole. L'inchiesta di Repubblica-Salute evidenzia ancora una volta come la situazione, nonostante piani, promesse e leggi, stenti davvero a mutare. E, come sempre, è il cittadino quello che paga il conto più salato, in termini di diritto alla salute non rispettato, ma anche in termini di costi indiretti.
Tutto questo si traduce spesso in ricerche spasmodiche, fatte di telefonate nel migliore dei casi, ma spesso e volentieri in veri e propri pellegrinaggi di Asl in Asl o di struttura in struttura.
I dati forniti dalle Associazioni che hanno preso parte al IX Rapporto CnAMC "Malattie croniche e diritti: zona ad accesso limitato", ci informano di una assistenza socio-sanitaria ancora ben lontana dal rispondere alle esigenze di salute delle persone con patologia cronica e rara.
Sussistono, infatti, particolari difficoltà legate alla diagnosi della patologia e all'assistenza del Medico di Medicina Generale e del Pediatra di libera scelta. Si continua ad accedere ai ricoveri ospedalieri per le criticità che ancora caratterizzano l'assistenza socio-sanitaria territoriale e per il persistere delle liste di attesa per le prestazioni di monitoraggio della patologia, senza contare che durante il ricovero, nella gran parte dei casi, non è garantito il supporto psicologico ai pazienti e ai loro familiari e scarsa è l'integrazione delle diverse tipologie di professionisti nell'erogazione delle prestazioni.