Campagna di raccolta fondi lanciata da Fimmg e CittadinanzAttiva per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale da donare ai medici di medicina generale.
Tantissimi medici di medicina generale impegnati a fronteggiare l’emergenza coronavirus operano ancora oggi privi di qualunque dispositivo di protezione individuale (DPI).
FIMMG e CittadinanzAttiva, in attesa che le Aziende sanitarie si ricordino di loro, hanno deciso di lanciare questa raccolta fondi perché non si può attendere oltre: è fondamentale garantire protezione alle migliaia di mmg che operano quotidianamente in prima linea. Per questo abbiamo deciso di raccogliere fondi per l’acquisto di DPI da distribuire a tutti i medici di famiglia impegnati sul territorio, partendo da quelli nelle zone attualmente più interessate dall’emergenza. I DPI sono determinanti peraltro per continuare a garantire l’assistenza, per la protezione stessa dei pazienti che accedono agli studi medici e per quelli più fragili che necessitano di visita a domicilio.
Cittadinanzattiva attraverso l’Agenzia di Valutazione Civica è uno dei partner del progetto FARI 2 – Formare Assistere Riabilitare Inserire, finanziato nell’ambito del Fondo Asilo Migrazione Integrazione 2014-2020, che ha l’obiettivo di fornire risposte efficaci ai bisogni di salute fisica e mentale dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale (anche minori) presenti nel territorio della Regione Lazio, attraverso la sperimentazione di modelli di intervento sanitari innovativi ed integrati.
Il progetto è realizzato da Cittadinanzattiva in collaborazione con Fondaca-fondazione per la cittadinanza attiva , capofila del progetto, ed altri partner del Terzo Settore e della cittadinanza attiva.
Le attività progettuali sono finanziate a valere sul fondo FAMI e vengono realizzate nelle province di Roma, Pisa, Foggia, Piacenza, Ancona e Treviso, con la collaborazione di partner locali costituiti da associazioni di immigrati o da reti a supporto di gruppi di immigrati e interlocutori pubblici che condividono le finalità del progetto.
OBIETTIVI
L’obiettivo del progetto è di fornire un contributo alla programmazione di politiche di inclusione più pertinenti, di ridurre i rischi e i conflitti che accompagnano il processo di integrazione e di promuovere forme di dialogo e di scambio con le istituzioni pubbliche affinché vengano date risposte sempre più adeguate alla realtà degli stranieri in Italia.
FINALITÀ
Sperimentare modelli di collaborazione tra enti locali e organizzazioni di stranieri attraverso la progettazione partecipata di azioni tese a migliorare l’accesso ai servizi degli immigrati e a contribuire alla elaborazione
di politiche pubbliche locali che tengano conto del punto di osservazione degli immigrati, delle loro esperienze e conoscenze dei servizi.
Il progetto si propone di sostenere efficaci percorsi di coinvolgimento dei cittadini di paesi terzi e delle loro associazioni in qualità di attori responsabili in grado di incidere nella definizione delle politiche pubbliche locali in materia di integrazione sociale e culturale.
I PARTNER LOCALI
ATTIVITÀ
L’intervento si realizza in sei territori di altrettante Regioni e intende rafforzare l’associazionismo e sostenere efficaci percorsi di coinvolgimento dei cittadini di Paesi terzi in qualità di attori responsabili in grado di incidere nella definizione delle politiche pubbliche locali in materia di integrazione sociale e culturale.
Le principali attività:
RISULTATI ATTESI
Il principale mutamento che si vuole conseguire è quello di far sì che le amministrazioni locali possano riconoscere gli immigrati come attori responsabili nella definizione delle politiche pubbliche e per la verifica di qualità dei servizi, e non più come meri utenti o destinatari passivi di interventi.
Anno di realizzazione: 2018/2020
Per maggiori informazioni:Valentina Ceccarelli v.ceccarelli@
Scarica la bibliografia della normativa regionale
II EDIZIONE
Una “Matrice per la qualità delle pratiche partecipative in sanità” che, partendo dall’individuazione dei rischi e delle opportune azioni per minimizzarli, diventi uno strumento utile per le istituzioni, al fine di improntare e modificare in corso d’opera le pratiche partecipative nelle politiche sanitarie pubbliche e garantire un effettivo ed efficace coinvolgimento dei cittadini. È questo il risultato finale della prima edizione del progetto “Consultazione sulla partecipazione civica in sanità” che, con un processo di consultazione ha coinvolto 100 stakeholder della salute.
La messa a punto della Matrice per la qualità delle pratiche partecipative rappresenta per Cittadinanzattiva un punto di arrivo e al contempo un punto di partenza per la diffusione e l’implementazione della Matrice stessa.
Nonostante esistano infatti leggi che promuovono il coinvolgimento dei cittadini nelle politiche sanitarie, a partire dalla legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, la democrazia partecipativa non è di fatto praticata sistematicamente in modo diffuso su tutto il territorio nazionale e spesso lo è solo in modo formale.
Con il nuovo Patto per la Salute 2019-2021, però, alla Scheda 14 “Strumenti di accesso partecipato e personalizzato del cittadino ai servizi sanitari” si fa esplicito riferimento all’importanza di un coinvolgimento qualificato dei cittadini.
La presenza di questo elemento all’interno del Patto per la Salute rafforza maggiormente l’esigenza di Cittadinanzattiva di proseguire le attività sul tema, con l’avvio di una seconda edizione del progetto.
L’obiettivo è quello di consolidare un Osservatorio sulla partecipazione in sanità e di avviare subito due percorsi – di livello regionale – di formazione e sperimentazione, a partire dalla Matrice sulla partecipazione.
I due percorsi regionali, uno da realizzare in Piemonte e l’altro in Sicilia, sono coordinati dalla Scuola Civica di Alta Formazione di Cittadinanzattiva e prevedono:
- un evento regionale di presentazione del programma di attività, del progetto "Partecipazione civica in sanità: qualificare le pratiche di democrazia partecipativa. Seconda edizione" con il coinvolgimento di un gruppo multi-stakeholder regionale che avrà un ruolo fondamentale nel ricostruire e condividere un contesto locale sulla partecipazione in ambito sanitario, evidenziandone le buone pratiche e i nodi critici;
- un laboratorio di formazione e sperimentazione che, a partire dalla “Matrice per la qualità delle pratiche partecipative” e dalla analisi delle pratiche effettivamente realizzate sui territori, costruisca e applichi un set di indicatori per la valutazione delle pratiche;
- un evento pubblico di confronto sui risultati dei percorsi regionali.
Per avere maggiori informazioni scrivere a: Claudia Ciriello
Anno di realizzazione 2020-2021: in corso
Il progetto è realizzato con il contributo non condizionante di:
I EDIZIONE
La partecipazione civica rappresenta da sempre un elemento strategico del Servizio Sanitario Nazionale, e punto cardine per atti e strategie internazionali come: la Dichiarazione di Alma Ata, la Carta di Bangkok, la Conferenza globale sulla promozione della salute di Nairobi; ma nonostante questo esistono ancora barriere che impediscono ai cittadini di apportare contributi alle diverse fasi di cui si compone il ciclo delle politiche pubbliche. Negli ultimi anni hanno iniziato a farsi strada alcuni processi di coinvolgimento dei cittadini, ma molta strada c’è ancora da fare perché la partecipazione dei cittadini alle politiche sanitarie divenga fattiva ed effettiva.
Proprio nell’ottica del superamento di tali barriere e del rafforzamento dell’empowerment dei cittadini nasce il nostro progetto “Consultazione sulla partecipazione in sanità”, che vuole dare un contributo al superamento di tali ostacoli, con l’obiettivo generale di un maggior empowerment e coinvolgimento civico nell’ambito sanitario.
Il progetto si avvarrà, appunto, della metodologia delle consultazioni con il coinvolgimento di un centinaio tra referenti civici, delle istituzioni e altri stakeholder, provenienti da tutta Italia, individuati sulla base di criteri predefiniti e trasparenti.
La Consultazione è un evento della durata di 1/2 giorni, durante il quale i 100 partecipanti, precedentemente preparati mediante invio di apposito materiale predisposto - divisi in 10 tavoli da 10 e guidati da un facilitatore per tavolo che conduce la discussione secondo uno schema strutturato - lavorano per produrre proposte/soluzioni. Il frutto del lavoro condiviso confluirà in un documento.
L’evento di consultazione sarà preparato e seguito da due momenti online: un’indagine preliminare per mettere a fuoco ostacoli e sfide, e una consultazione del documento provvisorio - messo a punto a seguito dell’evento - per raccogliere commenti.
Per realizzare tale lavoro si ritiene indispensabile una stretta collaborazione tra professionisti, istituzioni e cittadini/pazienti e ci si avvale del contributo di un Comitato Scientifico multistakeholder che possa dare al progetto un valore aggiunto, contribuendovi e sostenendolo nei passaggi fondamentali. Ne fanno parte rappresentanti di Associazioni di pazienti, anche aderenti al Coordinamento delle Associazioni dei Malati Cronici di Cittadinanzattiva, operatori della sanità, Istituzioni, Enti di Ricerca/Università ed esperti che operano sul tema, per le conoscenze e competenze tecnico-scientifiche e per l’esperienza sulle politiche di partecipazione civica in generale e in ambito sanitario.
Scopri la nostra indagine sull’esperienza di coinvolgimento vissuta da organizzazioni civiche/Associazioni coinvolte in pratiche partecipative attivate da Aziende sanitarie/ospedaliere e Assessorati regionali alla salute.
Per avere maggiori informazioni scrivere a:
Anno di realizzazione: 2017-2019
Il progetto è realizzato con il contributo non condizionante di:
"Non c'è salute senza salute mentale" non è solo uno slogan, ma un invito a riaffermare e impegnarsi affinché la salute mentale, ancora poco riconosciuta e dimenticata, sia parte integrante e abbia la stessa dignità di quella fisica. E la tutela della salute intesa nella sua accezione più ampia, come benessere fisico, mentale e sociale, è uno dei diritti fondamentali dell’individuo e della collettività sancito dalla nostra Costituzione. Partendo da questi principi fondamentali, Cittadinanzattiva ha scelto di occuparsi di salute mentale, attraverso la campagna di informazione e sensibilizzazione “In equilibrio” che verrà diffusa attraverso i nostri profili social Facebook e Instagram con l’hastag #InEquilibrio
La Scuola di Cittadinanzattiva, come ente di formazione accreditato dal Ministero dell’Istruzione, da alcuni anni si occupa di diffondere i temi della cittadinanza attiva, della sicurezza, della salute e benessere e dei corretti stili di vita nelle scuole di ogni ordine e grado attraverso campagne e attività progettuali e didattiche.
Per l’anno scolastico 2019 - 2020 è stato messo a punto un nuovo percorso progettuale dal titolo “La salute va a teatro” - con il sostegno non condizionato di Assosalute – Federchimica - che si rivolge ai bambini delle classi III, IV, V di scuola primaria, dei loro insegnanti e genitori, di Milano, Firenze, Napoli. La compagnia teatrale che porterà in scena tale spettacolo è “Calinea Teatro” di Roma ed il titolo della rappresentazione è “Caccia a Bacterius”.
I temi che verranno affrontati nello spettacolo sono: la cura della propria salute; l’importanza dell’igiene personale, la conoscenza della diffusione delle malattie (virus e batteri) e del loro debellamento.
Con tale iniziativa ci si propone di: raggiungere un pubblico ampio di studenti di scuola primaria e di adulti (genitori e insegnanti); utilizzare modalità comunicative incisive, coinvolgenti e divertenti, attraverso un’esperienza di teatro interattivo. A conclusione degli spettacoli è prevista la presenza di esperti per interagire con il pubblico e rispondere ad eventuali dubbi e per approfondire specifici aspetti.
Lo spettacolo è gratuito ed ha una durata di circa 2 ore, comprensiva dell’incontro con l’esperto.
A Napoli lo spettacolo si terrà il 4 marzo 2020 alle 10.30 al Teatro dei Piccoli in Via Usodimare; a Firenze il 12 marzo alle ore 14.00 presso l’Auditorium della Scuola “Pier della Francesca” in Via Bugiardini 25; a Milano il 26 marzo alle 10.30 al Teatro Munari in Via Giovanni Bovio 5.
Tale progetto ha un carattere sperimentale. Nelle prossime edizioni, lo spettacolo sarà preceduto e seguito da attività laboratoriali con bambini e docenti per approfondire ulteriormente i temi suddetti.
Anno di realizzazione 2019-In Corso
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La ricerca biofarmaceutica sta rendendo disponibili farmaci sempre più innovativi e “personalizzati”. Un risultato reso possibile dai progressi della scienza, che consentono di conoscere in maniera sempre più approfondita le caratteristiche genetiche di ciascuno di noi, e dalle nuove tecnologie digitali, che permettendo di analizzare in tempo reale grandi quantità di informazioni possono rendere più efficaci le cure.
Dialogo, Integrazione, Competenze e Abilità per un nuovo Terzo settore
DICA EUROPA! è un progetto finanziato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale PON “Sistemi di Politiche Attive per l'Occupazione” (SPAO) e sviluppato da Studio Saperessere e Prodos Consulting, in partenariato con Cittadinanzattiva, Arci e Legambiente Scuola e Formazione.
Attraverso l’organizzazione di 40 corsi di formazione su tutto il territorio nazionale, l’erogazione di 20 ore di formazione online, di 10 webinar e la realizzazione di oltre 10 eventi di networking, il progetto ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti (volontari, associati e attivisti che lavorano nel Terzo settore) gli strumenti pratici e metodologici per individuare le forme più opportune di accesso alle risorse finanziarie dell’Unione europea ed elaborare proposte progettuali in linea con gli standard della Commissione europea. In particolare, il percorso intende formare figure professionali appartenenti agli enti di terzo settore, dotate di specifiche conoscenze teoriche e abilità operative nell’ambito del project management per la progettazione sociale.
IoEquivalgo è un progetto pluriennale, promosso tre anni fa come campagna di comunicazione e sensibilizzazione all’uso dei farmaci equivalenti. Nelle precedenti edizioni, Cittadinanzattiva con l’aiuto di numerosi partner, ha informato i cittadini sul territorio nazionale mediante strumenti cartacei e digitali, ricevendo pieno supporto anche dalle Istituzioni Regionali. Nel 2020 Cittadinanzattiva avvia Ioequivalgo Scuola, con l’obiettivo di coinvolgere alcuni Istituti secondari di II grado di Piemonte, Lazio, Umbria e Campania per affrontare, all’interno delle scuole, il tema dell’uso consapevole dei farmaci, dei corretti stili di vita e della produzione dei farmaci (ciclo di vita).
Il percorso riguarderà diversi aspetti tra i quali prevenzione primaria, ricerca scientifica, rispetto dell’ambiente, progresso della scienza e net-education.
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SCARICA IL LEAFLET
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La legge 38 del 2010, “Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” rappresenta a livello mondiale una legge-modello sul tema; i suoi contenuti sono il frutto anche dell’impegno di organizzazioni civiche finalizzate alla tutela dei diritti e della dignità delle persone in ambito sanitario. In particolare la Legge 38/2010 recepisce e formalizza quanto disposto dalla “Carta dei diritti sul dolore inutile” e in parte della “Carta Europea dei diritti del malato” promossa dal Tribunale per i diritti del malato – Cittadinanzattiva, nel 2005 e nel 2002, conferendo la piena legittimità al “Diritto ad evitare le sofferenze ed il dolore non necessari” e al “Diritto a non soffrire inutilmente”, diritti per i quali molte organizzazioni di cittadini e pazienti, insieme a numerosi professionisti motivati, si sono battuti fortemente, contrastando quell’idea e quella concezione del dolore e della sofferenza come componenti ineludibili della malattia, da accettare in quanto tale, fino a rassegnarsi alla sopportazione.
Sulla medicina personalizzata in oncologia, stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione se pensiamo alla innovazione che negli ultimi anni ha generato un sempre maggiore interesse, sia sotto il profilo scientifico, che in termini di attenzione a questo nuovo approccio genomico, in relazione ai progressi ottenuti. Alla luce dell’evoluzione scientifica e tecnologica degli ultimi anni sempre più sviluppata, il diritto di accesso all’innovazione ed alla personalizzazione delle cure appaiono sempre meno accessibili ed agite.
Questi i motivi che ci hanno spinto a sviluppare una nuova progettualità sul tema, finalizzata alla redazione di un “Manifesto sul diritto alla medicina personalizzata” con l’obiettivo principale di:
Cittadinanzattiva è da sempre impegnata nella tutela del diritto alla salute. La tutela è nella sua mission ed è finalizzata a promuovere l’empowerment dei cittadini e contribuire al mantenimento di un Servizio Sanitario Nazionale equo e accessibile.
É un progetto annuale a cui Cittadinanzattiva aderisce attraverso il settore Scuola, promosso dal Gruppo CRC (Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza) formato da 91 associazioni che da tempo si occupano, con il coordinamento di Save the Children.
Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC) è un network attualmente composto da 91 soggetti del Terzo Settore che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ed è coordinato da Save the Children Italia. Il sito di riferimento è www.gruppocrc.net.
Il progetto ha l’obiettivo di contribuire a una maggiore conoscenza e consapevolezza dei cittadini riguardo all’Agenda 2030 favorendo cambiamenti di comportamento e atteggiamenti attivi per la diminuzione dell’impatto antropico sull’ambiente.
Affrontare il tema dell’acqua in un’ottica diversa che parte dal concetto di accesso alla risorsa idrica come diritto umano fondamentale e bene comune per una gestione più sostenibile delle risorse naturali, è alla base della proposta progettuale.
Nel nostro Paese le aree interne rappresentano il 52% dei Comuni, coprono circa il 60% della superficie territoriale e ospitano il 22% della popolazione nazionale. Sono aree che si contraddistinguono per una perdita progressiva degli abitanti e per l’invecchiamento della popolazione residente, con un aumento del livello delle disuguaglianze, sia nell’accesso ai servizi, che nella qualità dei servizi offerti, in particolare la salute e l’istruzione. Sono aree penalizzate da un divario digitale significativo e dalla dismissione progressiva dei servizi a rete, non ultimi sportelli bancari e uffici postali.
L’attenzione a questi problemi e a queste disuguaglianze è parte dell’attività di Cittadinanzattiva in termini di tutela dei diritti e di sostegno ai soggetti in condizione di debolezza nelle aree interne del nostro Paese.
Da queste premesse nasce il progetto L'accesso ai servizi bancari nelle aree interne che prevede la realizzazione di un percorso volto a rafforzare la digitalizzazione, la consapevolezza finanziaria e l’imprenditorialità delle aree del paese significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità).
Il progetto, realizzato in partnership con UniCredit nell’ambito di “Noi & UniCredit”, l’accordo di collaborazione fra la banca e 14 Associazioni dei Consumatori di rilevanza nazionale a cui Cittadinanzattiva partecipa attivamente fin dal 2005, coinvolge in via sperimentale tre aree interne individuate nell’Alta Carnia, nel Matese e nella Val Nerina.
In tema di vaccini Cittadinanzattiva è da anni impegnata in attività di empowerment rivolte ai cittadini in generale ed ai suoi attivisti in particolare, sia attraverso una campagna informativa su diritti e responsabilità in ambito vaccinale #rompilatrasmissione, sia attraverso seminari di formazione nelle sedi regionali di Cittadinanzattiva, come quella del 2018 “Vaccinazioni diritti e doveri oggi in Italia: informarsi per informare e promuovere empowerment” di cui presentiamo la seconda edizione.
I numerosi atti normativi e programmatori intervenuti richiamano il TDM ad un necessario aggiornamento formativo allo scopo di favorire e promuovere l’empowerment dei cittadini.
A fronte di normative che cambiano e che rafforzano diritti e doveri, è quindi fondamentale fare chiarezza riguardo i numerosi errori e misinterpretazioni sul tema, prima di tutto a favore dei nostri attivisti che giocano un ruolo fondamentale nel trasferire le informazioni, affinché i cittadini possano acquisire sempre maggiore consapevolezza, oltre che essere vigili e primi attori di cambiamento in caso di eventuali disservizi.In particolare, il progetto: “Il diritto ai vaccini oggi in Italia: continuiamo a formare le prime linee di Cittadinanzattiva” al pari delle altre attività avviate in ambito vaccinale, si inserisce concretamente con quanto definito nel position paper espresso e approvato dalla Direzione Nazionale di Cittadinanzattiva nel 2017.
Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai sensi dell’art. 72 del Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117, il progetto ha come promotori AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport), Cittadinanzattiva e FICTUS (Federazione Italiana Enti Culturali, Artistici e Sportivi), in collaborazione con Cittalia, Centro Europeo di Studi e Ricerche per i Comuni e le Città – Fondazione di Ricerche dell’ANCI.
I beneficiari del progetto sono giovani italiani e profughi, richiedenti asilo e/o protezione internazionale ospitati presso CAS o SPRAR di età compresa tra i 16 e 25 anni.
Premessa
Le migrazioni internazionali rappresentano un fenomeno in crescita, trasversale a tutto il territorio nazionale, che è divenuto un elemento costante all’interno della vita della comunità “accogliente”. Tuttavia, il fenomeno è oggetto di numerose misperception: certe cornici interpretative hanno contribuito ad ancorarlo allo sviluppo di un’emergenza, securitaria o umanitaria, spesso senza considerare le normative ed i cambiamenti geopolitici che hanno contribuito a determinare un simile contesto. Le migrazioni appaiono così sempre più strumentalizzate e semplificate, recepite, nelle loro rappresentazioni, in una forma che sembra più subita che progettata: un fenomeno strutturale al quale si è risposto con un inasprimento dei controlli esterni e interni, non necessariamente efficaci. Ad oggi infatti la gestione dei flussi migratori viene posta principalmente in termini di erogazione di misure di accoglienza e primo soccorso, di tipo dunque “emergenziale” che, se efficaci negli stadi iniziali dell’arrivo delle persone migranti, non permettono né ai servizi né alla comunità accogliente, e tantomeno alla popolazione migrante di lavorare sullo scenario che va oltre lo “sbarco”; la permanenza di molti sul territorio e dunque la costruzione di quella che diventerà la “comunità del futuro”.
Alla luce di questi elementi, l’esigenza diviene occuparsi non solo dei flussi migratori quali “popolazioni in movimento” (osservando i numeri che le statistiche mettono a disposizione), ma anche e soprattutto lavorare sulle ricadute di questi spostamenti nella relazione fra comunità accogliente e comunità migrante, individuando obiettivi di coesione sociale, creando legami e presupposti per la costruzione delle comunità future.
Obiettivi e finalità
Con il progetto “Cultura dell’accoglienza e comunità inclusiva” si intende dunque realizzare un’attività tesa a sensibilizzare la comprensione del fenomeno migratorio e, anzi, a valorizzarne il contenuto, per sganciarlo dal frame di politiche che l’ha determinato e dalle credenze ormai retoriche, nonché strategie comunicative (fake news) frutto di cattive interpretazioni, per porre al centro il cittadino straniero e il suo vissuto.
Il progetto ha infatti l’obiettivo di diffondere presso le comunità locali coinvolte un modello di “accoglienza solidale” che prevede l’attivazione di percorsi di cittadinanza inclusiva mediante attività artistiche e ricreative ed iniziative di promozione dell’attivismo civico, animate da giovani cittadini italiani e migranti. In particolare, attraverso la cultura, l’arte e le attività ricreative, che diventano piattaforme per il dialogo e l’unità tra diverse comunità, si realizzano percorsi di inclusione e iniziative che fungano da strumento di connessione tra le tradizioni del Paese di origine e la nuova vita dei ragazzi coinvolti. In questo modo, dando vita a spazi creativi e progetti per limitare la discriminazione e i pregiudizi contro le persone migranti, ci si avvale delle forme di espressione artistica come veicoli prioritari per la definizione di percorsi d’accoglienza, buone pratiche e format d’integrazione.
Attività
L’ambito territoriale di attuazione comprende 20 Regioni, per un totale di 31 Province e 34 Comuni. In ciascun territorio coinvolto viene attivato un percorso di “cittadinanza inclusiva”, finalizzato alla promozione dell’attivismo civico dei giovani italiani e migranti secondo l’approccio “communityholder” incentrato su esigenze e obiettivi comuni anziché su specifiche esigenze dei singoli.
Il percorso di “cittadinanza inclusiva” si svolge nell’arco di 18 mesi e si articola in 3 fasi:
Attraverso le varie fasi, il progetto, nel suo insieme, si propone quindi di innescare una serie di movimenti comunitari in grado di migliorare l’interazione tra comunità accogliente e persone migranti e di sensibilizzare la comunità rispetto alla percezione del fenomeno migratorio, agendo sul fronte della coesione sociale.
Attraverso la creazione di gruppi misti e la realizzazione di attività e iniziative di impatto sulla comunità locale, si creano sinergie, incontri, scambi e occasioni di collaborazione tra la cittadinanza, le organizzazioni/istituzioni locali e le comunità di persone migranti.
Le attività realizzate hanno un impatto non solo sociale ma anche di tipo culturale, poiché la collaborazione e la realizzazione di iniziative pubbliche locali rendono visibili a tutta la cittadinanza movimenti e realtà che si pongono in diretto contrasto con gli stereotipi e le misinterpretazioni attualmente diffuse sul fenomeno migratorio, attraverso la partecipazione e l’attivismo delle stesse persone migranti alla vita del territorio e della comunità locale.
Il sito del progetto: www.culturaeaccoglienza.it
Anno di realizzazione: 2018/2020
Per maggiori informazioni: Angela Masi
Finanziato dal Ministero del Lavoro e politiche sociali, ai sensi dell’art. 72 del Decreto Legislativo del 3 luglio 2017 n. 117, il progetto “ESC-Economia Solidale Circolare” ha come promotori CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), Cittadinanzattiva e CICA (Coordinamento Italiano delle Case Alloggio per persone con HIV/AIDS).
Obiettivi
Il progetto ha come obiettivo la definizione di un modello di economia solidale circolare basata sullo sviluppo di pratiche di produzione e consumo sostenibili e responsabili nella compagine associativa e fra i principali stakeholder dei proponenti, diminuendo la produzione di rifiuti, valorizzando pratiche di recupero, riutilizzo e riciclo dei materiali e coniugando l'attività d'impresa con i percorsi di inclusione socio-lavorativa per le persone più fragili e vulnerabili, intese non più come "scarti" bensì come risorse di capitale sociale, relazionale e di competenze lavorative.
Da tantissimi anni come Cittadinanzattiva, Tribunale per i diritti del malato, siamo impegnati nella lotta “contro il dolore inutile”, molteplici le attività in questi anni che hanno portato al riconoscimento della dignità della persona in ogni momento, ma la battaglia più importante su questo tema è stata la Raccomandazione civica sul dolore cronico non oncologico, presentata nel 2008 alle Istituzioni che ha poi portato all’elaborazione della legge 38, legge nazionale sul dolore.
Dalla pubblicazione della L. 38/2010 diversi passi sono stati fatti, ma molto ancora c’è da fare per la sua piena attuazione. Per questo intendiamo continuare a percorrere questa strada per sensibilizzare e informare le persone anche sul tema dell’anestesia pediatrica e sul dolore dei piccoli pazienti. Da qui il progetto “Pronti a partire”
In continuità con il lavoro svolto nella prima edizione, intendiamo rafforzare le capacità di intervento sul fronte della corretta informazione e diffondere una consapevolezza diffusa relativa all’opportunità di cura offerta dai vaccini. Nonostante in questi ultimi mesi il dibattito sui vaccini sia stato ’scosso’ positivamente dal Patto sulla scienza, quello delle vaccinazioni rimane un tema su cui continuare a lavorare per fornire un’informazione chiara e tempestiva.
In questa nuova edizione un focus sarà dedicato alle persone che soffrono di patologie croniche; in concomitanza con la stagione influenzale, nella seconda edizione all’interno della guida sarà possibile ricevere informazioni sul vaccino antinfluenzale, tutto animato attraverso i nostri canali social.
Oggi l’area oncologica risulta essere tra quelle nelle quali Cittadinanzattiva nella sua attività quotidiana di tutela, raccoglie il maggior numero di segnalazioni. Un importante numero di segnalazioni riguarda l’accesso alle terapie nei day hospital ed in particolare l’organizzazione dei servizi sanitari non razionali/disfunzionali e molto difformi sul territorio, la difficoltà ad accedere tempestivamente alle terapie farmacologiche, discontinuità assistenziale tra ospedale e territorio e nella mobilità interregionale, la mancanza di umanizzazione delle cure.
Per questo motivo Cittadinanzattiva con la collaborazione di AIL, ha deciso di impegnarsi sul tema per individuare criticità e punti di forza. Una prima iniziativa, partita nel 2018, è stata quindi la realizzazione di un monitoraggio civico dei Day hospital oncoencologici.
È O.R.A. di muoversi! Di rompere gli schemi, allargare gli orizzonti, immaginare e percorrere nuove strade. Open Road Alliance è l'alleanza dei giovani delle città metropolitane d'Italia, riuniti per progettare le comunità del futuro e costruire il nuovo Manifesto della Mobilità Sostenibile - La Mobilità del Futuro.
L’intento di O.R.A., il progetto ideato su iniziativa di Cittadinanzattiva e Fondazione Unipolis, è promuovere una nuova cultura della mobilità attraverso l’educazione ad un nuovo modello di mobilità più sostenibile in senso ampio, basato cioè sull’attenzione ai temi ambientali, la condivisione dei mezzi, la sicurezza, un orientamento alla multimodalità e all’interoperabilità oltre che ad un approccio più sostenibile al mondo dei servizi pubblici locali. Le azioni progettuali si collocano nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Partire dai giovani, promuovendo la loro partecipazione attiva su questi temi, è fondamentale per costruire comunità intelligenti, inclusive, sostenibili e favorire il dialogo tra gli stakeholder attorno alle tematiche più rilevanti. Prima fra tutte quella delle aree urbane dove, oltre al rispetto delle regole e alla consapevolezza della strada come bene comune, servono nuovi assetti urbani.
Cittadinanzattiva, nel contesto di realizzazione del programma RESTART finanziato da ANCI e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, realizzerà alcune giornate di formazione e attivazione di facilitatori, giovani (16-35) interessati ad animare l’ALTO ATERNO con attività di promozione del territorio e di sviluppo locale, creazione e supporto alla microimprenditorialità. Gli incontri e i laboratori si svolgeranno dal 16 luglio al 31 agosto e saranno volti a realizzare coralmente, a partire dal racconto di esperienze simili e con l’apporto delle capacità dei partecipanti, strumenti e modalità partecipate per la diffusione di conoscenze culturali e paesaggistiche, di specificità e ricchezze presenti sul territorio, coordinare azioni per ri-significare spazi pubblici trascurati, creare occasioni di collaborazione fra le numerose realtà territoriali, aumentare la conoscenza e l’applicazione dell’innovazione. I Comuni coinvolti nel progetto sono: Barete, Capitignano, Cagnano Amiterno, Montereale e Pizzoli.
A seguito delle recenti elezioni europee, nei confronti degli attori della società civile potrebbe cambiare qualcosa a livello di attenzione da parte dei nuovi Parlamento e Commissione Europea? Per chi è impegnato nell'advocacy potrebbe rendersi necessario presentarsi ai nuovi rappresentanti delle Istituzioni Europee in modo differente rispetto al passato (in termini di alleanze/nuove modalità di comunicazione/strategie, etc.). Su quali azioni prioritarie puntare per il prossimo futuro a livello europeo?
La tavola rotonda “Attivi in Europa: quali prospettive di advocacy all’indomani delle elezioni europee” ha avuto l'obiettivo di avviare una prima riflessione tra un selezionato numero di interlocutori sensibili alle tematiche europee.
L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del progetto Europeo “Polart Circle”, finanziato dal Programma Erasmus+ dell'Unione Europea, che mira a coniugare l’attivismo civico con le forme espressive dell’arte.
Di seguito il programma dell’iniziativa:
Modera:
Anna Lisa Mandorino, Vicesegretario generale di Cittadinanzattiva
15:00 - Introduzione:
Mariano Votta, Responsabile Politiche Europee di Cittadinanzattiva e Direttore Active Citizenship Network
Presentazioni:
Esito delle elezioni Europee e possibili scenari per gli operatori del terzo settore
Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo
Le attività di Cittadinanzattiva all’estero e piano d’azione 2019-2020
Daniela Quaggia, Project Manager Active Citizenship Network
L’esperienza di Polart Circle
Sara Beltrami, volontaria Cittadinanzattiva (video messaggio)
Tavola rotonda:
Arturo Salerni, Presidente Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (CILD)
Gianluca Giansante, Digital Communication Strategist Partner, Comin & Partners
Claudia Salvi, Europe Direct Roma Innovazione, Formez PA
Diva Ricevuto, Istituto Luigi Sturzo - Young Leaders
17:00 - Chiusura lavori
Per le foto, clicca qui
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EU Project co-funded by the Erasmus+ Programme Strategic Partnership
IIa ANNUALITÀ
Premessa e tema portante nel 2019
In Italia le farmacie rappresentano un fondamentale presidio del Servizio Sanitario, anche se -come emerso dal I° Rapporto Annuale sulla Farmacia - non sempre vengono sufficientemente valorizzate.
A partire da una analisi condivisa dei risultati emersi durante la prima Iª annualità del progetto, nel 2019 Cittadinanzattiva in partnership con Federfarma, ha deciso di dare continuità al progetto dando il via alla seconda annualità.
L’ambito della fragilità/cronicità viene confermato quale cornice di riferimento della progettualità ed in particolare nel 2019 è stato individuato come tema portante il ruolo delle Farmacie nella implementazione nel Piano Nazionale Cronicità per ciò che attiene alla Prevenzione e all’Aderenza terapeutica.
Finalità generale ed obiettivi specifici del progetto
L’iniziativa ha la finalità ultima di contribuire a qualificare il rapporto tra farmacia/ farmacista e cittadino, in un’ottica di reciproca fiducia, scambio e collaborazione, nonché di valorizzazione, rilancio e diffusione della “Carta della Qualità della farmacia”.
Nello specifico, nel 2019 il progetto produrrà la seconda edizione del Rapporto Annuale sulla Farmacia quale strumento di politica pubblica, comprensivo di dati e proposte politiche.
Attività programmate e strumenti di indagine
Non muta l’impianto metodologico già utilizzato nella prima edizione mentre si arricchiscono le attività, infatti nel 2019, in merito al tema sopra esplicitato, si effettuerà una ricognizione raccogliendo dati dai 3 target: Farmacisti, Cittadini e Associazioni di Pazienti.
Anno di realizzazione: 2019
Per saperne di più, contattare la Responsabile del progetto Maria Vitale:
Il progetto è realizzato da Cittadinanzattiva in partnership con Federfarma
e con il contributo incondizionato di Teva
La profonda e drammatica incompatibilità tra i limiti ambientali del pianeta e l’attuale modello di produzione e consumo, basato spesso sulla logica dell’usa e getta, è oggi sempre più evidente e rende necessario un cambiamento significativo degli stili di vita e dei modelli di produzione e consumo in un’ottica di promozione dello sviluppo sostenibile dei territori e della comunità. In questo scenario, da un lato, va posta più attenzione sulla riduzione degli sprechi premiando le realtà imprenditoriali che realizzano prodotti e servizi meno impattanti, dall’altro è fondamentale sensibilizzare i cittadini sulla raccolta differenziata e sul corretto conferimento dei beni a fine vita.
In tal senso, il progetto propone delle azioni che stimolino l’impegno congiunto di tutti gli attori del panorama sociale e coinvolgano i cittadini affinché diventino protagonisti di nuove scelte e stili di vita improntati al rispetto dell’ambiente, alla diffusione dell’economia circolare e di modelli di sviluppo più sostenibili.