(INCORAGGIARE I CONSUMATORI VERSO L'EFFICIENZA ENERGETICA MEDIANTE LA SCIENZA COMPORTAMENTALE)
PER CONTRIBUIRE A COSTRUIRE UN FUTURO A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO E RESILIENTE AL CLIMA: ENERGIA SICURA, PULITA ED EFFICIENTE
In linea con il proprio impegno per le politiche energetiche a livello nazionale ed europeo, Cittadinanzattiva partecipa al nuovo progetto pluriennale “NUDGE”, che ha avuto inizio a Settembre 2020.
Nel nostro Paese le aree interne rappresentano il 52% dei Comuni, coprono circa il 60% della superficie territoriale e ospitano il 22% della popolazione nazionale. Sono aree che si contraddistinguono per uno spopolamento progressivo e per l’invecchiamento della popolazione residente, con un aumento del livello delle disuguaglianze, sia nell’accesso ai servizi, che nella qualità dei servizi offerti, in particolare la salute e l’istruzione. Sono aree penalizzate da un divario digitale significativo e dalla dismissione progressiva dei servizi a rete, non ultimi sportelli bancari e uffici postali.
L’attenzione a questi problemi e a queste disuguaglianze è parte dell’attività di Cittadinanzattiva in termini di tutela dei diritti e di sostegno ai soggetti in condizione di debolezza nelle aree interne del nostro Paese. A causa della emergenza sanitaria che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo questi territori rischiano essere ancora di più penalizzati in termini di disuguaglianze e di accesso ai servizi. Il Covid ce lo ha insegnato in questi mesi.
Per approfondire e restare aggiornato vai sul sito della Scuola civica di alta formazione di Cittadinanzattiva
Contesto
Che la salute mentale fosse una vera e propria emergenza in sé, lo dichiaravano numerosi documenti ufficiali (internazionali e nazionali) già prima della pandemia da Coronavirus: la fotografia emersa dall’ultimo report del Ministero della Salute, relativo al 2018, mostra un comparto in profonda crisi: meno personale, posti letto e ricoveri, e incremento di accessi a Pronto Soccorso e spesa per antidepressivi.
Le principali questioni, aperte e denunciate da anni, sono l’investimento economico, il ripensamento dei servizi territoriali alla persona, il sistema di welfare nel suo complesso, il rispetto dei diritti umani, lo stigma.
In un tale contesto l’emergenza COVID-19 ha amplificato l’urgenza di occuparsi di salute mentale, sia in relazione alle criticità socio-economiche e alle situazioni a rischio che ha portato con sé, sia in relazione alle scelte di investimento che potranno esser fatte a partire da quelle criticità, avendo essa messo in evidenza tutti i limiti dell’organizzazione dei servizi territoriali e, soprattutto, le enormi differenze da territorio a territorio. In una fase in cui, in Italia, si prospettano investimenti in sanità e potenziamento dei servizi territoriali, occorre tenere alta l’attenzione sulla questione della salute mentale.
Per questi motivi Cittadinanzattiva ha avviato delle attività in vista della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2020, che quest’anno è dedicata al tema dell’accesso e ha l’obiettivo di accendere i riflettori sull’importanza di questa politica sanitaria a livello mondiale: “Mental Health for All Greater Investment – Greater Access. Everyone, everywhere” lo slogan 2020, che invita tutti all'azione ed evidenzia la necessità di maggiori investimenti nella salute mentale al livello globale, sia durante questa emergenza sanitaria che in seguito.
La Pandemia SARS-CoV-2 ha messo a dura prova i sistemi organizzativi nazionali, regionali, locali in tutto il mondo e stravolto gli abituali processi delle strutture sanitarie, comprese le farmacie territoriali che sono state - e continuano ad essere- presidi in prima linea contro Covid-19, al pari di tutti gli altri operatori sanitari, e forse più esposti di altri a motivo della loro diffusione sul territorio e all’alto grado di prossimità con cittadini nella svolgimento della quotidiana attività che non è cessata neanche nella prima e più critica fase emergenziale.
Alla luce di un simile contesto, questa IIIa edizione del Rapporto Annuale sulla Farmacia, quale strumento di politica pubblica - realizzato in partnership con Federfarma e coordinato dall’Agenzia di Valutazione Civica di Cittadinanzattiva - non poteva che essere incentrata sul ruolo sanitario e sociale svolto dalle farmacie in risposta ai bisogni dei cittadini e delle comunità locali nel contesto dell’emergenza Covid-19. Parimenti, la nuova edizione del Rapporto si focalizza sulle difficoltà sperimentate dalla categoria professionale dei farmacisti, sulle sfide e sulle opportunità che una simile congiuntura ha generato con riferimento ad una sempre più urgente integrazione della farmacia nei SSR e SSN al fine di potenziare l’assistenza territoriale.
L’emergenza covid-19 ha modificato il profilo assistenziale di molte persone, in primis quello dei malati cronici i quali, oltre ad essere maggiormente esposti ai rischi della pandemia, si trovano tutti i giorni a dover fare i conti con la gestione e le complicanze legate alla propria patologia.
Il diabete, ad esempio, continua a rappresentare un rilevante problema di salute pubblica e nel nostro Paese, la diffusione nella popolazione risulta quasi raddoppiata negli ultimi decenni, passando da un 2,9% nel 1980 ad un 5,3% nel 2016. Il diabete influisce sulla mortalità totale e sulle malattie cardiovascolari, degli occhi e degli arti inferiori: le persone con diabete possono infatti soffrire di coronaropatia, di retinopatia che può causare cecità e in alcuni casi, tra le complicanze, si registrano problemi agli arti inferiori che possono portare all’amputazione.
SCARICA LA CARTA DELLA QUALITA' E DELLA SICUREZZA DELLE CURE PER PAZIENTI E OPERATORI SANITARI
390 mila decessi l’anno in Europa di cui 10.780 in Italia a causa di un’infezione da batteri antibiotico resistenti. L’Italia, stando ai dati dell’ECDC, risulta al primo posto per numero di morti.
Le stime al 2050 sono di 450mila morti in Europa e 10milioni di morti nel mondo, superiori anche ai decessi per tumori a livello globale, con costi per il nostro Paese anche di 13 miliardi. I dati, allarmanti e drammatici, ci mettono di fronte a una emergenza che impone, ancora di più oggi, interventi urgenti per garantire sicurezza.
L’attuale drammatica emergenza sanitaria legata al COVID 19 pone ulteriormente l’accento sul valore della prevenzione del rischio infettivo nelle strutture sanitarie e socio sanitarie, partendo dall’igiene degli ambienti oltre che da quella personale (lavaggio delle mani). I processi di sanificazione ambientale devono diventare parte integrante delle misure di prevenzione del rischio infettivo, insieme alle pratiche, alle Linee Guida, ai Protocolli sanitari e ai comportamenti atti a garantire la sicurezza dei professionisti, degli operatori sanitari, dei pazienti e delle loro famiglie.
Lavorare sulla loro concreta applicazione è la priorità e la vera sfida, puntando sulla motivazione, sulla formazione del personale e sull’adeguata informazione alla persona.
Campagna di raccolta fondi lanciata da Fimmg e CittadinanzAttiva per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale da donare ai medici di medicina generale.
Tantissimi medici di medicina generale impegnati a fronteggiare l’emergenza coronavirus operano ancora oggi privi di qualunque dispositivo di protezione individuale (DPI).
FIMMG e CittadinanzAttiva, in attesa che le Aziende sanitarie si ricordino di loro, hanno deciso di lanciare questa raccolta fondi perché non si può attendere oltre: è fondamentale garantire protezione alle migliaia di mmg che operano quotidianamente in prima linea. Per questo abbiamo deciso di raccogliere fondi per l’acquisto di DPI da distribuire a tutti i medici di famiglia impegnati sul territorio, partendo da quelli nelle zone attualmente più interessate dall’emergenza. I DPI sono determinanti peraltro per continuare a garantire l’assistenza, per la protezione stessa dei pazienti che accedono agli studi medici e per quelli più fragili che necessitano di visita a domicilio.
Cittadinanzattiva attraverso l’Agenzia di Valutazione Civica è uno dei partner del progetto FARI 2 – Formare Assistere Riabilitare Inserire, finanziato nell’ambito del Fondo Asilo Migrazione Integrazione 2014-2020, che ha l’obiettivo di fornire risposte efficaci ai bisogni di salute fisica e mentale dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale (anche minori) presenti nel territorio della Regione Lazio, attraverso la sperimentazione di modelli di intervento sanitari innovativi ed integrati.
Il progetto è realizzato da Cittadinanzattiva in collaborazione con Fondaca-fondazione per la cittadinanza attiva , capofila del progetto, ed altri partner del Terzo Settore e della cittadinanza attiva.
Le attività progettuali sono finanziate a valere sul fondo FAMI e vengono realizzate nelle province di Roma, Pisa, Foggia, Piacenza, Ancona e Treviso, con la collaborazione di partner locali costituiti da associazioni di immigrati o da reti a supporto di gruppi di immigrati e interlocutori pubblici che condividono le finalità del progetto.
OBIETTIVI
L’obiettivo del progetto è di fornire un contributo alla programmazione di politiche di inclusione più pertinenti, di ridurre i rischi e i conflitti che accompagnano il processo di integrazione e di promuovere forme di dialogo e di scambio con le istituzioni pubbliche affinché vengano date risposte sempre più adeguate alla realtà degli stranieri in Italia.
FINALITÀ
Sperimentare modelli di collaborazione tra enti locali e organizzazioni di stranieri attraverso la progettazione partecipata di azioni tese a migliorare l’accesso ai servizi degli immigrati e a contribuire alla elaborazione
di politiche pubbliche locali che tengano conto del punto di osservazione degli immigrati, delle loro esperienze e conoscenze dei servizi.
Il progetto si propone di sostenere efficaci percorsi di coinvolgimento dei cittadini di paesi terzi e delle loro associazioni in qualità di attori responsabili in grado di incidere nella definizione delle politiche pubbliche locali in materia di integrazione sociale e culturale.
I PARTNER LOCALI
ATTIVITÀ
L’intervento si realizza in sei territori di altrettante Regioni e intende rafforzare l’associazionismo e sostenere efficaci percorsi di coinvolgimento dei cittadini di Paesi terzi in qualità di attori responsabili in grado di incidere nella definizione delle politiche pubbliche locali in materia di integrazione sociale e culturale.
Le principali attività:
RISULTATI ATTESI
Il principale mutamento che si vuole conseguire è quello di far sì che le amministrazioni locali possano riconoscere gli immigrati come attori responsabili nella definizione delle politiche pubbliche e per la verifica di qualità dei servizi, e non più come meri utenti o destinatari passivi di interventi.
Anno di realizzazione: 2018/2020
Per maggiori informazioni:Valentina Ceccarelli v.ceccarelli@
Scarica la bibliografia della normativa regionale
II EDIZIONE
Una “Matrice per la qualità delle pratiche partecipative in sanità” che, partendo dall’individuazione dei rischi e delle opportune azioni per minimizzarli, diventi uno strumento utile per le istituzioni, al fine di improntare e modificare in corso d’opera le pratiche partecipative nelle politiche sanitarie pubbliche e garantire un effettivo ed efficace coinvolgimento dei cittadini. È questo il risultato finale della prima edizione del progetto “Consultazione sulla partecipazione civica in sanità” che, con un processo di consultazione ha coinvolto 100 stakeholder della salute.
La messa a punto della Matrice per la qualità delle pratiche partecipative rappresenta per Cittadinanzattiva un punto di arrivo e al contempo un punto di partenza per la diffusione e l’implementazione della Matrice stessa.
Nonostante esistano infatti leggi che promuovono il coinvolgimento dei cittadini nelle politiche sanitarie, a partire dalla legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, la democrazia partecipativa non è di fatto praticata sistematicamente in modo diffuso su tutto il territorio nazionale e spesso lo è solo in modo formale.
Con il nuovo Patto per la Salute 2019-2021, però, alla Scheda 14 “Strumenti di accesso partecipato e personalizzato del cittadino ai servizi sanitari” si fa esplicito riferimento all’importanza di un coinvolgimento qualificato dei cittadini.
La presenza di questo elemento all’interno del Patto per la Salute rafforza maggiormente l’esigenza di Cittadinanzattiva di proseguire le attività sul tema, con l’avvio di una seconda edizione del progetto.
L’obiettivo è quello di consolidare un Osservatorio sulla partecipazione in sanità e di avviare subito due percorsi – di livello regionale – di formazione e sperimentazione, a partire dalla Matrice sulla partecipazione.
I due percorsi regionali, uno da realizzare in Piemonte e l’altro in Sicilia, sono coordinati dalla Scuola Civica di Alta Formazione di Cittadinanzattiva e prevedono:
- un evento regionale di presentazione del programma di attività, del progetto "Partecipazione civica in sanità: qualificare le pratiche di democrazia partecipativa. Seconda edizione" con il coinvolgimento di un gruppo multi-stakeholder regionale che avrà un ruolo fondamentale nel ricostruire e condividere un contesto locale sulla partecipazione in ambito sanitario, evidenziandone le buone pratiche e i nodi critici;
- un laboratorio di formazione e sperimentazione che, a partire dalla “Matrice per la qualità delle pratiche partecipative” e dalla analisi delle pratiche effettivamente realizzate sui territori, costruisca e applichi un set di indicatori per la valutazione delle pratiche;
- un evento pubblico di confronto sui risultati dei percorsi regionali.
Per avere maggiori informazioni scrivere a: Claudia Ciriello
Anno di realizzazione 2020-2021: in corso
Il progetto è realizzato con il contributo non condizionante di:
I EDIZIONE
La partecipazione civica rappresenta da sempre un elemento strategico del Servizio Sanitario Nazionale, e punto cardine per atti e strategie internazionali come: la Dichiarazione di Alma Ata, la Carta di Bangkok, la Conferenza globale sulla promozione della salute di Nairobi; ma nonostante questo esistono ancora barriere che impediscono ai cittadini di apportare contributi alle diverse fasi di cui si compone il ciclo delle politiche pubbliche. Negli ultimi anni hanno iniziato a farsi strada alcuni processi di coinvolgimento dei cittadini, ma molta strada c’è ancora da fare perché la partecipazione dei cittadini alle politiche sanitarie divenga fattiva ed effettiva.
Proprio nell’ottica del superamento di tali barriere e del rafforzamento dell’empowerment dei cittadini nasce il nostro progetto “Consultazione sulla partecipazione in sanità”, che vuole dare un contributo al superamento di tali ostacoli, con l’obiettivo generale di un maggior empowerment e coinvolgimento civico nell’ambito sanitario.
Il progetto si avvarrà, appunto, della metodologia delle consultazioni con il coinvolgimento di un centinaio tra referenti civici, delle istituzioni e altri stakeholder, provenienti da tutta Italia, individuati sulla base di criteri predefiniti e trasparenti.
La Consultazione è un evento della durata di 1/2 giorni, durante il quale i 100 partecipanti, precedentemente preparati mediante invio di apposito materiale predisposto - divisi in 10 tavoli da 10 e guidati da un facilitatore per tavolo che conduce la discussione secondo uno schema strutturato - lavorano per produrre proposte/soluzioni. Il frutto del lavoro condiviso confluirà in un documento.
L’evento di consultazione sarà preparato e seguito da due momenti online: un’indagine preliminare per mettere a fuoco ostacoli e sfide, e una consultazione del documento provvisorio - messo a punto a seguito dell’evento - per raccogliere commenti.
Per realizzare tale lavoro si ritiene indispensabile una stretta collaborazione tra professionisti, istituzioni e cittadini/pazienti e ci si avvale del contributo di un Comitato Scientifico multistakeholder che possa dare al progetto un valore aggiunto, contribuendovi e sostenendolo nei passaggi fondamentali. Ne fanno parte rappresentanti di Associazioni di pazienti, anche aderenti al Coordinamento delle Associazioni dei Malati Cronici di Cittadinanzattiva, operatori della sanità, Istituzioni, Enti di Ricerca/Università ed esperti che operano sul tema, per le conoscenze e competenze tecnico-scientifiche e per l’esperienza sulle politiche di partecipazione civica in generale e in ambito sanitario.
Scopri la nostra indagine sull’esperienza di coinvolgimento vissuta da organizzazioni civiche/Associazioni coinvolte in pratiche partecipative attivate da Aziende sanitarie/ospedaliere e Assessorati regionali alla salute.
Per avere maggiori informazioni scrivere a:
Anno di realizzazione: 2017-2019
Il progetto è realizzato con il contributo non condizionante di:
"Non c'è salute senza salute mentale" non è solo uno slogan, ma un invito a riaffermare e impegnarsi affinché la salute mentale, ancora poco riconosciuta e dimenticata, sia parte integrante e abbia la stessa dignità di quella fisica. E la tutela della salute intesa nella sua accezione più ampia, come benessere fisico, mentale e sociale, è uno dei diritti fondamentali dell’individuo e della collettività sancito dalla nostra Costituzione. Partendo da questi principi fondamentali, Cittadinanzattiva ha scelto di occuparsi di salute mentale, attraverso la campagna di informazione e sensibilizzazione “In equilibrio” che verrà diffusa attraverso i nostri profili social Facebook e Instagram con l’hastag #InEquilibrio
La Scuola di Cittadinanzattiva, come ente di formazione accreditato dal Ministero dell’Istruzione, da alcuni anni si occupa di diffondere i temi della cittadinanza attiva, della sicurezza, della salute e benessere e dei corretti stili di vita nelle scuole di ogni ordine e grado attraverso campagne e attività progettuali e didattiche.
Per l’anno scolastico 2019 - 2020 è stato messo a punto un nuovo percorso progettuale dal titolo “La salute va a teatro” - con il sostegno non condizionato di Assosalute – Federchimica - che si rivolge ai bambini delle classi III, IV, V di scuola primaria, dei loro insegnanti e genitori, di Milano, Firenze, Napoli. La compagnia teatrale che porterà in scena tale spettacolo è “Calinea Teatro” di Roma ed il titolo della rappresentazione è “Caccia a Bacterius”.
I temi che verranno affrontati nello spettacolo sono: la cura della propria salute; l’importanza dell’igiene personale, la conoscenza della diffusione delle malattie (virus e batteri) e del loro debellamento.
Con tale iniziativa ci si propone di: raggiungere un pubblico ampio di studenti di scuola primaria e di adulti (genitori e insegnanti); utilizzare modalità comunicative incisive, coinvolgenti e divertenti, attraverso un’esperienza di teatro interattivo. A conclusione degli spettacoli è prevista la presenza di esperti per interagire con il pubblico e rispondere ad eventuali dubbi e per approfondire specifici aspetti.
Lo spettacolo è gratuito ed ha una durata di circa 2 ore, comprensiva dell’incontro con l’esperto.
A Napoli lo spettacolo si terrà il 4 marzo 2020 alle 10.30 al Teatro dei Piccoli in Via Usodimare; a Firenze il 12 marzo alle ore 14.00 presso l’Auditorium della Scuola “Pier della Francesca” in Via Bugiardini 25; a Milano il 26 marzo alle 10.30 al Teatro Munari in Via Giovanni Bovio 5.
Tale progetto ha un carattere sperimentale. Nelle prossime edizioni, lo spettacolo sarà preceduto e seguito da attività laboratoriali con bambini e docenti per approfondire ulteriormente i temi suddetti.
Anno di realizzazione 2019-In Corso
Per informazione scrivere a
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La ricerca biofarmaceutica sta rendendo disponibili farmaci sempre più innovativi e “personalizzati”. Un risultato reso possibile dai progressi della scienza, che consentono di conoscere in maniera sempre più approfondita le caratteristiche genetiche di ciascuno di noi, e dalle nuove tecnologie digitali, che permettendo di analizzare in tempo reale grandi quantità di informazioni possono rendere più efficaci le cure.
Dialogo, Integrazione, Competenze e Abilità per un nuovo Terzo settore
DICA EUROPA! è un progetto finanziato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale PON “Sistemi di Politiche Attive per l'Occupazione” (SPAO) e sviluppato da Studio Saperessere e Prodos Consulting, in partenariato con Cittadinanzattiva, Arci e Legambiente Scuola e Formazione.
Attraverso l’organizzazione di 40 corsi di formazione su tutto il territorio nazionale, l’erogazione di 20 ore di formazione online, di 10 webinar e la realizzazione di oltre 10 eventi di networking, il progetto ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti (volontari, associati e attivisti che lavorano nel Terzo settore) gli strumenti pratici e metodologici per individuare le forme più opportune di accesso alle risorse finanziarie dell’Unione europea ed elaborare proposte progettuali in linea con gli standard della Commissione europea. In particolare, il percorso intende formare figure professionali appartenenti agli enti di terzo settore, dotate di specifiche conoscenze teoriche e abilità operative nell’ambito del project management per la progettazione sociale.
IoEquivalgo è un progetto pluriennale, promosso tre anni fa come campagna di comunicazione e sensibilizzazione all’uso dei farmaci equivalenti. Nelle precedenti edizioni, Cittadinanzattiva con l’aiuto di numerosi partner, ha informato i cittadini sul territorio nazionale mediante strumenti cartacei e digitali, ricevendo pieno supporto anche dalle Istituzioni Regionali. Nel 2020 Cittadinanzattiva avvia Ioequivalgo Scuola, con l’obiettivo di coinvolgere alcuni Istituti secondari di II grado di Piemonte, Lazio, Umbria e Campania per affrontare, all’interno delle scuole, il tema dell’uso consapevole dei farmaci, dei corretti stili di vita e della produzione dei farmaci (ciclo di vita).
Il percorso riguarderà diversi aspetti tra i quali prevenzione primaria, ricerca scientifica, rispetto dell’ambiente, progresso della scienza e net-education.
SCARICA L'INDAGINE CIVICA SULLA LEGGE 38\2010
SCARICA IL LEAFLET
GUARDA I 4 VIDEO RACCONTO
La legge 38 del 2010, “Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” rappresenta a livello mondiale una legge-modello sul tema; i suoi contenuti sono il frutto anche dell’impegno di organizzazioni civiche finalizzate alla tutela dei diritti e della dignità delle persone in ambito sanitario. In particolare la Legge 38/2010 recepisce e formalizza quanto disposto dalla “Carta dei diritti sul dolore inutile” e in parte della “Carta Europea dei diritti del malato” promossa dal Tribunale per i diritti del malato – Cittadinanzattiva, nel 2005 e nel 2002, conferendo la piena legittimità al “Diritto ad evitare le sofferenze ed il dolore non necessari” e al “Diritto a non soffrire inutilmente”, diritti per i quali molte organizzazioni di cittadini e pazienti, insieme a numerosi professionisti motivati, si sono battuti fortemente, contrastando quell’idea e quella concezione del dolore e della sofferenza come componenti ineludibili della malattia, da accettare in quanto tale, fino a rassegnarsi alla sopportazione.
Sulla medicina personalizzata in oncologia, stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione se pensiamo alla innovazione che negli ultimi anni ha generato un sempre maggiore interesse, sia sotto il profilo scientifico, che in termini di attenzione a questo nuovo approccio genomico, in relazione ai progressi ottenuti. Alla luce dell’evoluzione scientifica e tecnologica degli ultimi anni sempre più sviluppata, il diritto di accesso all’innovazione ed alla personalizzazione delle cure appaiono sempre meno accessibili ed agite.
Questi i motivi che ci hanno spinto a sviluppare una nuova progettualità sul tema, finalizzata alla redazione di un “Manifesto sul diritto alla medicina personalizzata” con l’obiettivo principale di:
Cittadinanzattiva è da sempre impegnata nella tutela del diritto alla salute. La tutela è nella sua mission ed è finalizzata a promuovere l’empowerment dei cittadini e contribuire al mantenimento di un Servizio Sanitario Nazionale equo e accessibile.
É un progetto annuale a cui Cittadinanzattiva aderisce attraverso il settore Scuola, promosso dal Gruppo CRC (Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza) formato da 91 associazioni che da tempo si occupano, con il coordinamento di Save the Children.
Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC) è un network attualmente composto da 91 soggetti del Terzo Settore che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ed è coordinato da Save the Children Italia. Il sito di riferimento è www.gruppocrc.net.
Il progetto ha l’obiettivo di contribuire a una maggiore conoscenza e consapevolezza dei cittadini riguardo all’Agenda 2030 favorendo cambiamenti di comportamento e atteggiamenti attivi per la diminuzione dell’impatto antropico sull’ambiente.
Affrontare il tema dell’acqua in un’ottica diversa che parte dal concetto di accesso alla risorsa idrica come diritto umano fondamentale e bene comune per una gestione più sostenibile delle risorse naturali, è alla base della proposta progettuale.
Nel nostro Paese le aree interne rappresentano il 52% dei Comuni, coprono circa il 60% della superficie territoriale e ospitano il 22% della popolazione nazionale. Sono aree che si contraddistinguono per una perdita progressiva degli abitanti e per l’invecchiamento della popolazione residente, con un aumento del livello delle disuguaglianze, sia nell’accesso ai servizi, che nella qualità dei servizi offerti, in particolare la salute e l’istruzione. Sono aree penalizzate da un divario digitale significativo e dalla dismissione progressiva dei servizi a rete, non ultimi sportelli bancari e uffici postali.
L’attenzione a questi problemi e a queste disuguaglianze è parte dell’attività di Cittadinanzattiva in termini di tutela dei diritti e di sostegno ai soggetti in condizione di debolezza nelle aree interne del nostro Paese.
Da queste premesse nasce il progetto L'accesso ai servizi bancari nelle aree interne che prevede la realizzazione di un percorso volto a rafforzare la digitalizzazione, la consapevolezza finanziaria e l’imprenditorialità delle aree del paese significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità).
Il progetto, realizzato in partnership con UniCredit nell’ambito di “Noi & UniCredit”, l’accordo di collaborazione fra la banca e 14 Associazioni dei Consumatori di rilevanza nazionale a cui Cittadinanzattiva partecipa attivamente fin dal 2005, coinvolge in via sperimentale tre aree interne individuate nell’Alta Carnia, nel Matese e nella Val Nerina.
In tema di vaccini Cittadinanzattiva è da anni impegnata in attività di empowerment rivolte ai cittadini in generale ed ai suoi attivisti in particolare, sia attraverso una campagna informativa su diritti e responsabilità in ambito vaccinale #rompilatrasmissione, sia attraverso seminari di formazione nelle sedi regionali di Cittadinanzattiva, come quella del 2018 “Vaccinazioni diritti e doveri oggi in Italia: informarsi per informare e promuovere empowerment” di cui presentiamo la seconda edizione.
I numerosi atti normativi e programmatori intervenuti richiamano il TDM ad un necessario aggiornamento formativo allo scopo di favorire e promuovere l’empowerment dei cittadini.
A fronte di normative che cambiano e che rafforzano diritti e doveri, è quindi fondamentale fare chiarezza riguardo i numerosi errori e misinterpretazioni sul tema, prima di tutto a favore dei nostri attivisti che giocano un ruolo fondamentale nel trasferire le informazioni, affinché i cittadini possano acquisire sempre maggiore consapevolezza, oltre che essere vigili e primi attori di cambiamento in caso di eventuali disservizi.In particolare, il progetto: “Il diritto ai vaccini oggi in Italia: continuiamo a formare le prime linee di Cittadinanzattiva” al pari delle altre attività avviate in ambito vaccinale, si inserisce concretamente con quanto definito nel position paper espresso e approvato dalla Direzione Nazionale di Cittadinanzattiva nel 2017.
Finanziato dal Ministero del Lavoro e politiche sociali, ai sensi dell’art. 72 del Decreto Legislativo del 3 luglio 2017 n. 117, il progetto “ESC-Economia Solidale Circolare” ha come promotori CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), Cittadinanzattiva e CICA (Coordinamento Italiano delle Case Alloggio per persone con HIV/AIDS).
Obiettivi
Il progetto ha come obiettivo la definizione di un modello di economia solidale circolare basata sullo sviluppo di pratiche di produzione e consumo sostenibili e responsabili nella compagine associativa e fra i principali stakeholder dei proponenti, diminuendo la produzione di rifiuti, valorizzando pratiche di recupero, riutilizzo e riciclo dei materiali e coniugando l'attività d'impresa con i percorsi di inclusione socio-lavorativa per le persone più fragili e vulnerabili, intese non più come "scarti" bensì come risorse di capitale sociale, relazionale e di competenze lavorative.
Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai sensi dell’art. 72 del Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117, il progetto ha come promotori AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport), Cittadinanzattiva e FICTUS (Federazione Italiana Enti Culturali, Artistici e Sportivi), in collaborazione con Cittalia, Centro Europeo di Studi e Ricerche per i Comuni e le Città – Fondazione di Ricerche dell’ANCI.
I beneficiari del progetto sono giovani italiani e profughi, richiedenti asilo e/o protezione internazionale ospitati presso CAS o SPRAR di età compresa tra i 16 e 25 anni.
Premessa
Le migrazioni internazionali rappresentano un fenomeno in crescita, trasversale a tutto il territorio nazionale, che è divenuto un elemento costante all’interno della vita della comunità “accogliente”. Tuttavia, il fenomeno è oggetto di numerose misperception: certe cornici interpretative hanno contribuito ad ancorarlo allo sviluppo di un’emergenza, securitaria o umanitaria, spesso senza considerare le normative ed i cambiamenti geopolitici che hanno contribuito a determinare un simile contesto. Le migrazioni appaiono così sempre più strumentalizzate e semplificate, recepite, nelle loro rappresentazioni, in una forma che sembra più subita che progettata: un fenomeno strutturale al quale si è risposto con un inasprimento dei controlli esterni e interni, non necessariamente efficaci. Ad oggi infatti la gestione dei flussi migratori viene posta principalmente in termini di erogazione di misure di accoglienza e primo soccorso, di tipo dunque “emergenziale” che, se efficaci negli stadi iniziali dell’arrivo delle persone migranti, non permettono né ai servizi né alla comunità accogliente, e tantomeno alla popolazione migrante di lavorare sullo scenario che va oltre lo “sbarco”; la permanenza di molti sul territorio e dunque la costruzione di quella che diventerà la “comunità del futuro”.
Alla luce di questi elementi, l’esigenza diviene occuparsi non solo dei flussi migratori quali “popolazioni in movimento” (osservando i numeri che le statistiche mettono a disposizione), ma anche e soprattutto lavorare sulle ricadute di questi spostamenti nella relazione fra comunità accogliente e comunità migrante, individuando obiettivi di coesione sociale, creando legami e presupposti per la costruzione delle comunità future.
Obiettivi e finalità
Con il progetto “Cultura dell’accoglienza e comunità inclusiva” si intende dunque realizzare un’attività tesa a sensibilizzare la comprensione del fenomeno migratorio e, anzi, a valorizzarne il contenuto, per sganciarlo dal frame di politiche che l’ha determinato e dalle credenze ormai retoriche, nonché strategie comunicative (fake news) frutto di cattive interpretazioni, per porre al centro il cittadino straniero e il suo vissuto.
Il progetto ha infatti l’obiettivo di diffondere presso le comunità locali coinvolte un modello di “accoglienza solidale” che prevede l’attivazione di percorsi di cittadinanza inclusiva mediante attività artistiche e ricreative ed iniziative di promozione dell’attivismo civico, animate da giovani cittadini italiani e migranti. In particolare, attraverso la cultura, l’arte e le attività ricreative, che diventano piattaforme per il dialogo e l’unità tra diverse comunità, si realizzano percorsi di inclusione e iniziative che fungano da strumento di connessione tra le tradizioni del Paese di origine e la nuova vita dei ragazzi coinvolti. In questo modo, dando vita a spazi creativi e progetti per limitare la discriminazione e i pregiudizi contro le persone migranti, ci si avvale delle forme di espressione artistica come veicoli prioritari per la definizione di percorsi d’accoglienza, buone pratiche e format d’integrazione.
Attività
L’ambito territoriale di attuazione comprende 20 Regioni, per un totale di 31 Province e 34 Comuni. In ciascun territorio coinvolto viene attivato un percorso di “cittadinanza inclusiva”, finalizzato alla promozione dell’attivismo civico dei giovani italiani e migranti secondo l’approccio “communityholder” incentrato su esigenze e obiettivi comuni anziché su specifiche esigenze dei singoli.
Il percorso di “cittadinanza inclusiva” si svolge nell’arco di 18 mesi e si articola in 3 fasi:
Attraverso le varie fasi, il progetto, nel suo insieme, si propone quindi di innescare una serie di movimenti comunitari in grado di migliorare l’interazione tra comunità accogliente e persone migranti e di sensibilizzare la comunità rispetto alla percezione del fenomeno migratorio, agendo sul fronte della coesione sociale.
Attraverso la creazione di gruppi misti e la realizzazione di attività e iniziative di impatto sulla comunità locale, si creano sinergie, incontri, scambi e occasioni di collaborazione tra la cittadinanza, le organizzazioni/istituzioni locali e le comunità di persone migranti.
Le attività realizzate hanno un impatto non solo sociale ma anche di tipo culturale, poiché la collaborazione e la realizzazione di iniziative pubbliche locali rendono visibili a tutta la cittadinanza movimenti e realtà che si pongono in diretto contrasto con gli stereotipi e le misinterpretazioni attualmente diffuse sul fenomeno migratorio, attraverso la partecipazione e l’attivismo delle stesse persone migranti alla vita del territorio e della comunità locale.
Il sito del progetto: www.culturaeaccoglienza.it
Anno di realizzazione: 2018/2020
Per maggiori informazioni: Angela Masi
Da tantissimi anni come Cittadinanzattiva, Tribunale per i diritti del malato, siamo impegnati nella lotta “contro il dolore inutile”, molteplici le attività in questi anni che hanno portato al riconoscimento della dignità della persona in ogni momento, ma la battaglia più importante su questo tema è stata la Raccomandazione civica sul dolore cronico non oncologico, presentata nel 2008 alle Istituzioni che ha poi portato all’elaborazione della legge 38, legge nazionale sul dolore.
Dalla pubblicazione della L. 38/2010 diversi passi sono stati fatti, ma molto ancora c’è da fare per la sua piena attuazione. Per questo intendiamo continuare a percorrere questa strada per sensibilizzare e informare le persone anche sul tema dell’anestesia pediatrica e sul dolore dei piccoli pazienti. Da qui il progetto “Pronti a partire”
In continuità con il lavoro svolto nella prima edizione, intendiamo rafforzare le capacità di intervento sul fronte della corretta informazione e diffondere una consapevolezza diffusa relativa all’opportunità di cura offerta dai vaccini. Nonostante in questi ultimi mesi il dibattito sui vaccini sia stato ’scosso’ positivamente dal Patto sulla scienza, quello delle vaccinazioni rimane un tema su cui continuare a lavorare per fornire un’informazione chiara e tempestiva.
In questa nuova edizione un focus sarà dedicato alle persone che soffrono di patologie croniche; in concomitanza con la stagione influenzale, nella seconda edizione all’interno della guida sarà possibile ricevere informazioni sul vaccino antinfluenzale, tutto animato attraverso i nostri canali social.